Il Polesine di Eleuterio Telese
II
Offrendoti vicina
allo
sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
27 sett. 2022
Il Polesine di Eleuterio Telese
II
Offrendoti vicina
allo
sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
27 sett. 2022
Tra — luce
alla finestra
il sogno di
un
albeggiare
di
glicine.
1 dic. 2023
Alla
tua mano
nella notte
che coniugava
il
distare
e
l’Aperto
si cedono
queste membrature.
28 nov. 2023
Il
cammino a rovescio
di un bambino, fino al
primo silenzio
fra due labbra accostate
in
soliloquio
fra
il tempo
e
l’eterno.
6 – 7 nov. 2023
Dall’opulenza
di oro
e
di
zaffiro, rubati
negli sfondi del cielo
in
cerca
della parola discesa
nelle radici carnali
— per la sua
brace che trasfigura
si scava la terra.
6 – 7 nov. 2023
Il Polesine di Eleuterio Telese
I
T r a — cimano
le ombre
questi confini
in
levare
con — f o n d o n o
generazioni
di
orizzonti terrestri.
7 ott. 2023
SOTTO ALI DI FOGLIA
Stormiscono le sere al vento
sopra i letti di grilli
lungo
il
fiume di correnti.
ott. 2023
Ci sono urgenze di vento
che corrono
e
il cuore nel mezzo
e
sempre accanto questa
tua risurrezione
che
mi tiene il passo.
27.III – 8.IV.23
Sentimento in
l e v a r e
questa liberazione dall’angoscia di morte.
9.IV.23
… di
tutto il verde
che c’é
viene allo spazio v u o t o
del nome
un
odore su tutto
reclama.
S’
addensa già
l’ombra
e
Tu
baci di rose
fino alla collina.
Offrendoti vicina
allo sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
«Una fiamma bianca, certa e lieve, fiamma più luminosa che ardente. Qualità per eccellenza della fiamma, che galleggia nell’oscurità senza imporsi, come un dono, e fa sì che l’oscurità, pur senza essere sconfitta, cessi di regnare e si ritragga impercettibilmente, senza minaccia di ribellione ; come una palpebra socchiusa di fronte alla nebbia che si ritrae.»
María Zambrano, Dell’Aurora
Nell
u m u s
delle correnti.
Ri — c o m p o r r e
il
silenzio
ai primi raggi.
Questo momento di rosa
e
di limoni.
Distesa notte
più lontana
attrai
quest’orizzonte che
disfi
nell’oscurità.
Sui volti aperti
alla
vita
che non si conosce
che
verrà
quanta gioiosa liberalità
ha fatto un
l a r g o
la coscienza
di Dio.
Come labbro di
vaso
in
cui
le grazie del cielo
si sono riversate
splende sul bordo
parole che camminano e
corrono
lacrime di tenerezza
beatitudini che abbracciano
le spalle
negli angoli
dell’infinitamente piccolo.
Un
vuoto d’azzurro
questo corpo incipiente bagnato di mattino.