Tempo di vespri.

 

Ho sormontato il monte
e poi la valle,
con occhi spessi di pianto.
Campagne incolte,
i muri bassi, le case.
La limpidezza di un fiore nel mattino.
La luce chiara.

Poi una lunga pausa fatta di bianco impenetrabile, muto. E dopo ancora un sogno vivido e bizzarro, con il mare che fluttua lungo la via san Vitale, blu intenso e profondo, tra il palazzo cinquecentesco degli elefanti turriti e il torresotto del mille, restituiti alla roccia scoscesa e ai capricci del vento.

Tempo di vespri. E’ il tempo di questa stagione, con le ombre che si fanno più fonde più presto, e più solitarie. Oggi è stato un mattino nebbioso. Per strada, quasi senza occhi per guardare intorno, con l’impressione di essere invisibile. Poi è diventato un giorno di piogge rade e intense. Sono ancora le prime.