Viaggio in treno.

 

Leggo durante il viaggio. Con tutti gli altri sensi mi lascio trasportare nella marea compatta di un grigio elementare, di vite ordinarie. Io non rifuggo da questo, io mi distendo nell’onda dell’uniformità.
Dal finestrino le immagini del viaggio in grigioverde continuo, dagli appennini al mare: stretti nel cielo di pioggia i rilievi più solitari in quello, il mare in burrasca confuso al cielo nella luce dello stesso incolore.
All’arrivo, sulla banchina del treno colpisce la quantità di persone ferme ad aspettare. Il vento fortissimo turbina nell’aria calda, morbida mentre si avvince ai corpi nella sera. Profumando di verde e di selvatico si donano alla mente il silenzio luminoso dei passaggi, la calma degli aperti.