2 thoughts on “L’azzurro del cielo.

  1. Questo andare e tornare fra due stati di condensazione, questa spola fra un più “ruvido” e solido e un altro più “fluente” e mobile stanno come l’ordito e la trama di quell’azzurro. Forse, un’iniziazione.
    Complesso e invisibile, certo —anche se è qui nel mondo che avviene. Intravisto come la luce dei sogni, oppure dai sogni riconosciuto nella vita del giorno.
    Molto bello l’aperto del “fattore metallico e dinamico del suono che si fa colore”, mi soggioga a cercare ancora più in là. Grazie.

    rosaturca

  2. ancora diverse voci parallele a più luci:
    la ruvidezza di “proprio”, “trascorrere”, “attraverso”, come se dicessero di una zona interna e murata di ortiche e invece “delicato” “tempo” “setaccio”, sono un’altra linea, più sottile e fluente, fino a sciogliersi nel “grigio” del “gelo”. Un azzurro complesso e invisibile, molto vicino alla dimensione onirica di un mio lavoro “L’azzurro della notte”.

    Qui osservo il fattore metallico e dinamico del suono aperto che si fa colore, un colore intravisto in controluce dall’oblò di una nave o dentro il bruno di un negativo.
    buona serata
    luigi

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