Breviario mediterraneo.

 

Giardini d’ulivo.
Natale 2012.

 
Meridiano.

Alla distanza:
immersa
nel suo moto d’inerzia,
trasparendo nell’ora
lo sguardo
di una muliebre natura.
Ombre di seta
levano
dagli anfratti,
danze alla luce
dal passo fugace.

* * *

Ancestrale.

Di verde,
di blu. Di grigio
elementare. D’argento.

Di passato.

Bianco
tonando
fra cielo e terra
ancora può nominare.

* * *

Portus Sasinae.

Davanti a questa riva
in gorgogli di risacca
lambisce appena marea.
Schiarito il mare della sera,
più denso nel cielo il blu.

Sussegue l’eco di risacca
nell’orecchio:
riporta dell’approdo
antico
la favola del nome.

Improvvisi
rintocchi di campana
spargevano in paese
all’imbrunire: fiumi
invisibili
gettavano di suono
all’aria tersa, sul mare.

* * *

Porto Adriano.

Fra gli astri.
Nero
assoluto
il più profondo del cielo
—azzurro aperto
come i palmi degli umili
il canto notturno
degli uccelli.