R. M. RILKE – Poesie francesi “Verzieri N.42”

 

Ce soir quelque chose dans l’air a passé
qui fait pencher la tête;
on voudrait prier pour les prisonniers
dont la vie s’arrêtée.
Et on pense à la vie arrêtée…

À la vie qui ne bouge plus vers la mort
et d’où l’avenir est absent,
où il faut être inutilement fort
et triste, inutilement.

Où tout les jours piétinent sur place,
où toutes les nuits tombent dans l’abîme,
et où la conscience de l’enfance intime
à ce point s’efface,

qu’on a le coeur trop vieux pour penser un enfant.
Ce n’est pas tante que la vie soit hostile;
mais on lui ment,
enfermé dans le bloc d’une sort immobile.

*
Questa sera qualcosa nell’aria è passato
che fa chinare la testa;
si vorrebbe pregare per i prigionieri
dei quali la vita si ferma.
E si pensa alla vita fermata…

Alla vita che non muove più verso la morte
e da dove l’avvenire è assente,
quella in cui bisogna essere inutilmente forti
e tristi, inutilmente.

Dove tutti i giorni ristagnano sul posto,
dove tutte le notti cadono nell’abisso,
e dove la coscienza dell’infanzia di sé
è a tal punto cancellata,

che si ha il cuore troppo vecchio per pensare un bambino.
Non è tanto perché la vita sia ostile;
ma perché gli si mente,
imprigionato nel blocco di una sorte immobile.