Maggio mistico

 

 

 

 

 

 


Madonna Odigitria di San Luca
Giovanni Francesco Barbieri, detto il Guercino
immagine web
 

 

 

 

 

Mancano le parole per ricominciare, oppure no, vengono le parole —Nel cielo di luce diamante. Ma la voce manca, per continuare a dissodare tutto il resto.

Maggio è il tempo delle rose: sulla soglia del deserto roccioso a Marrakech, nella valle di Dadès, dove distese di rose pallide profumano al colmo della fioritura prima della raccolta. Profumano le rose anche qua, nei rettangoli di cielo minimi sopra i giardini di periferia.

Il maggio cattolico è anche il mese mariano. Al mio ritorno in città l’immagine della Madonna di San Luca era già scesa in processione per offrirsi alla devozione popolare, dal colle della Guardia dove al capo di una serpe lunga 666 arcate di portici sta il santuario a lei dedicato. La migrazione santa dura una settimana, il tempo sacro è cadenzato da messe, rosari, vespri e litanie. Il duomo che la ospita rimane aperto la sera fino a tardi.

Scorre una sottile alchimia fra questa negra Maria “hodigitria” e i cieli tersi come imperturbabili specchi custodi. Eppure anche mobilissimi e fluidi, questi cieli di maggio pronti a sciogliersi in acque di piogge benedette. Era nel 1400 la prima volta in cui l’immagine fu portata in processione perché cessassero le piogge che duravano da mesi, da allora ogni anno nei giorni che precedono l’Ascensione si rinnova il culto delle preghiere pubbliche popolari. E pure le piogge in questi giorni ricorrono ancora.

bologna 12 maggio 2013