AGAMENNONE – E quando la notte […]

 

 

 

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E quando la notte, su questo giaciglio battuto dal vento, bagnato dalla rugiada, non visitato da sogni – perché la paura mi sta dappresso e non il sonno, la paura che m’impedisce di chiudere al sonno le ciglia – quando mi provo a cantare un canto o a mormorare una nenia sommessa,

se levo uno canto ad incantare il sonno,
piango le avversità di questa casa (*)

allora io gemo e piango la sorte di questa casa che non più come prima buoni reggitori governano.”

 

 

Dal prologo di Agamannone, di Eschilo. Traduzione di Manara Valgimigli.

(*) Traduzione di Leone Traverso.