AGAMENNONE – E tu, figlia di Tindaro […]

 

 

 

Corifeo:

“E tu, figlia di Tindaro, regina Clitemestra, che cerchi, che cerchi di nuovo, che sai, quale notizia hai avuta, che mandi tutt’attorno sacrifici votivi agli dèi? Degli dèi che proteggono la città, superi e inferi, degli dei delle case e delle piazze, di tutti sopra gli latari bruciano le offerte. Da tutte le parti si levano fiamme, fino al cielo si allungano, ravvivate da schiette, da molli blandizie di purissimi unguenti, nutrite da libami che vengono dalle stanze regali.

[…]

Medica tu questa nostra ansia. Ancora presentimenti di male? Splenda dai sacrifici una dolce speranza che tenga lontano il dolore, insaziato dolore che il nostro cuore divora!”

 

Dalla parodo di Agamennone, di Eschilo. Traduzione di Manara Valgimigli.