AGAMENNONE – Apparve il re degli uccelli ai re delle navi […]

 

 

 

Coro:

strofe

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Apparve il re degli uccelli ai re delle navi. Due aquile erano, la nera e la bianca. Apparvero presso la reggia, dalla parte del braccio che vibra la lancia. Spiccavano in alto nelle lor sedi aeree, e divoravano una lepre femmina, gonfia del suo peso di figli, ghermita nell’ultima corsa. Intona lugubre canto, lugubre canto intona, ma il bene trionfi.

antistrofe

Vide il sapiente indovino dell’esercito; e conobbe che la coppia dei due guerrieri Atridi erano essi i divoratori della lepre, i capi della spedizione. E così disse interpretando il prodigio: “Giorno verrà che la città di Priamo sarà distrutta da quest’armata pronta a partire; e quante ricchezze le genti di Troia avevano accumulate dentro la loro corona di torri, violentemente la Moira saccheggerà. Purché la collera di un dio non fulmini prima e non copra di tenebre il grande esercito che intorno a Troia accampato la serra come una morsa. Pietosa è della lepre la sacra Artemide e irata agli alati cani di Zeus che la misera madre tremebonda prima del parto sacrificarono con gli stessi suoi figli. Odia la dea il convito delle aquile.” Intona lugubre canto, lugubre canto intona; ma il bene trionfi.

 

Dalla parodo di Agamennone, di Eschilo. Traduzione di Manara Valgimigli.