AGAMENNONE – Benigna tu sei, o bella Artemide […]

 

 

 

Coro:

epodo

“Benigna tu sei, o bella Artemide, ai teneri cuccioli do feroci leoni e ai piccoli ancora lattanti di tutte le fiere agresti; ma in bene si compia, ti prego, questo presagio, che favorevole apparve, se anche per te esecrando.

E te invoco, soccorritore Peana, non voglia la dea con venti contrari e lunghe dimore tener ferme alla riva le navi dei Danai; né voglia apprestare un altro sacrificio, contrario a natura questo, contrario a imbandigione di carni, artefice di liti domestiche, che fa nemica una sposa al suo sposo. Terribile furia resterà nlla casa, ricordevole e subdola, e pronta a risorgere per vendetta dei figli”.

Tali funeste vicende, sebbene congiunte a prosperi eventi, dal volo degli uccelli preannunciò Calcante alla casa del re.

E tu con questi presagi accorda lugubre canto, lugubre canto intona; ma il bene trionfi.

 

Dalla parodo di Agamennone, di Eschilo. Traduzione di Manara Valgimigli.