La morte di Maria molte cose avrebbe legate insieme, disorientandole verso nuove forze diverse. Come se il vuoto segreto e rivelato sulla sua spoglia mortale, facesse più vivo il risalto della toccante bellezza del mondo, della delicatezza misteriosa di vivere.
bologna
Marzo 2014
I.
Confusa a giri di vite nel volgere del tempo, dentro i vuoti di parole neppure per ultimo si separò all’ascolto
Giacendo
— e non ancoraCon le tue melagrane per i giorni dei morti, davanti alla tua pietra lisciata di dolore ed esibita alla nostra incomprensione Io vengo
bologna – barletta
5 marzo 2014
II.
Fra due solchi brevi di pianto
All’infinito si svuotò
La casa
La vita.
bologna
14 marzo 2014
III.
La forma giacente di forze, setacciata palmo a palmo la vita Quando il dolore supera il limite fisico della polpa Corpo, non è più. Dimentica di gridare a tratti invoca
bologna
14 marzo 2014
IV.
Nera notte di Stige
Si affolla
Contro il principio
E non passa
Nel vuoto d’aria
Lontano ogni fragore.
lecce
7 – 8 marzo 2014
V.
Poi dietro un cielo di stelle
La notte si rivela
Legata d’acque
Ai mirti
Alle prime viole.
lecce
8 marzo 2014
VI.
D’azzurro e di Vento.
Canti d’uccelli
E grida di gabbiani.
Dentro e fuori la casa
Il profumo dei fiori.
lecce
8 marzo 2014
VII.
Fra giorno
E oscurità
Distribuisce una forza di sale.
Fra le paludi e i pini
Corpi d’arie
Si levano
Di luce incerta.
Sugli orizzonti d’ulivi
La sera è uno specchio di viole.
lecce
9 marzo 2014
VIII.
Sopra la casa
Nel circolo delle stelle
Luna risale il corso del tempo,
Nel blu del cielo di notte
Le sponde misteriose
Dell’esistere.
lecce – bologna
9 – 15 marzo 2014