Da te a me

 

a mia madre 

 

 

      Da te a me

Da te
a me      
in questo bordo del fiume luminoso      una vena d’argille

un insorto clamore
di silenzi
come distese di neve,
di senso germinante
rompe le catene
nell’orecchio

e poi la brezza delle sere d’inverno
ci rinfresca sul viso,
sotto il portico di viole
dove sedevamo.
Nell’alto scambiano
le brume col buio.

bologna. 3 dicembre 2014