T. Tranströmer – Ricordi #1

 

 

 

Bologna-20150331-07111-proc
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
 

 

 
      RICORDI

«La mia vita». Quando penso a queste parole mi vedo davanti una scia di luce. Guardando più da vicino, la scia di luce ha la forma di una cometa, con una testa e una coda. L’estremità più luminosa, la testa, è l’infanzia e l’adolescenza. Il nucleo, la parte più densa, sono quei primissimi anni in cui vengono definiti i tratti fondamentali della nostra esistenza. Cerco di ricordare, cerco di arrivare fino a là. Ma è difficile muoversi in quelle regioni compatte, è pericoloso, mi dà come la sensazione di avvicinarmi alla morte. Poi la cometa si dirada — è la parte più lunga, la coda. Diventa man mano più rarefatta, ma anche più ampia. Ora sono a uno stadio avanzato della coda, ho sessant’anni quando scrivo queste righe.  *

 

 

 

La roccia dell’aquila

Dietro il vetro dell’urna
i rettili
stranamente fermi.

Una donna stende il bucato
nel silenzio.
La morte è senza vento.

Nelle profondità della terra
scivola la mia anima
silenziosa come una cometa. * *

 

*
*  *

 

Örnklippan

Bakom terrariets glas
reptilerna
underligt orörliga.

En kvinna hänger tvätt
i tystnaden.
Döden är vindstilla.

I markens djup
glider min själ
tyst som en komet.

 


Minnena ser mig, I ricordi mi guardano nella traduzione dallo svedese di Enrico Tozzo, per le edizioni Iperborea. Milano 2011

* *
Dalla raccolta Den stora gåtan, Il grande mistero nella traduzione dallo svedese di Maria Cristina Lombardi, per le edizioni Crocetti. Milano 2011