T. Tranströmer ( nota sulle immagini )

 

 

 

      T. Tranströmer ( nota sulle immagini )

Possiamo fare esperienze di bellezza. Quando succede non si sa mai, prima. Soltanto dopo, più tardi se qualcosa è accaduto si vede.

I racconti di ricordi di Tomas Tranströmer nella traduzione italiana, trascorrono con una voce che rischiara appena la memoria d’immagini che avvengono sotto i nostri occhi e tuttavia molto più indietro, lontane nel tempo. Nella mia vita di lettrice è la prima volta che mi succede di cogliere un ascolto così, la prima volta in cui leggendo mi percepisco fisicamente in uno spazio incerto fra il non più e il non ancora.

E poi mi viene in mente che avevo già provato uno smarrimento simile davanti al mio ultimo album di fotografie. Che non ero riuscita a risolvere, fissata in quello stupore per me allora inintelligibile e perciò senza via d’uscita. 

Bocca di Magra sulla riviera ligure è un villaggio di pescatori e in passato luogo di ritrovo di scrittori e poeti. Non lo sapevo ancora quando ci sono stata, portata là dal mio fratellino come un regalo nelle prime ombre della sera. La dolcezza del paesaggio d’acque, la magia della confluenza tra il fiume e il mare e ciascuno di noi solitario in quell’ora del paesaggio sul finire di un giorno di pioggia. Quasi senza vedere, senza nessuna importanza ho fermato alcune fotografie.

E’ stato naturale accompagnare la lettura dei racconti con una scelta di  quelle immagini, anche se — come già nei casi precedenti — non presentano alcuna corrispondenza superficiale con il testo. Svanito ogni imbarazzo, un legame più fondo, quasi un vincolo con le forze segrete che muovono la materia della vita agisce nella trama dell’ascolto come in quella dello sguardo.

bologna. 9 aprile 2015