Il pianista sotto i portici

 

 

Lorenzo Zava, il pianista sotto i portici

 

 

 

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Lorenzo Zava – il pianista sotto i portici
bologna, portico del Pavaglione. 21 settembre 2015
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                                      ” La poesia è una retorica vittoriosa, ma la musica lo è di più. “

 

E’ essenziale non perdere di vista la concretezza di ciò che è vero, riuscire a distinguerla dalle illusioni deluse di ciò che era stato più desiderabile. Era quello che andavo pensando alle quattro del pomeriggio, seduta al Mercato di Mezzo davanti a cappuccino e brioche. Fra le ondate  di vento più fresco, la luce che si schermava di grigio, nel piacere degli accenti di lingue diverse che si parlavano intorno a me.

      La sera prima avevo conosciuto Lorenzo, tornando a casa, avevo scoperto la dolcezza selvaggia del tocco della musica nella prima oscurità. Da lontano avevo seguito quel suono, da sotto il voltone della Mnemosyne di Modlov, da dietro il palazzo del museo. E quelle note barocche erano un ponte gettato sulla tristezza immensa, una passerella di giunchi legati come un canto alla musica e in cui condensava – soltanto per me – la marea del suono in parole. Soltanto dopo nella luce del portico ho scorto la figura, ho fermato una fotografia di quel passaggio della vita. La musica, quella di Haydn, e poi Bach dedicato, un preludio di quel clavicembalo…
Più tardi. Avrei smesso di ricordare le parole senza volto nella prima oscurità, ma non ho smesso di conoscerne la voce. Il senso, un segreto.

      E poi la vita nuovamente ha ripreso a passare. Grazie Lorenzo.

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bologna. 21 – 29 settembre 2015