Ci sono urgenze di vento
che corrono
e
il cuore nel mezzo
e
sempre accanto questa
tua risurrezione
che
mi tiene il passo.
27.III – 8.IV.23
Ci sono urgenze di vento
che corrono
e
il cuore nel mezzo
e
sempre accanto questa
tua risurrezione
che
mi tiene il passo.
27.III – 8.IV.23
S’
addensa già
l’ombra
e
Tu
baci di rose
fino alla collina.
Offrendoti vicina
allo sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
«Una fiamma bianca, certa e lieve, fiamma più luminosa che ardente. Qualità per eccellenza della fiamma, che galleggia nell’oscurità senza imporsi, come un dono, e fa sì che l’oscurità, pur senza essere sconfitta, cessi di regnare e si ritragga impercettibilmente, senza minaccia di ribellione ; come una palpebra socchiusa di fronte alla nebbia che si ritrae.»
María Zambrano, Dell’Aurora
Nell
u m u s
delle correnti.
Ri — c o m p o r r e
il
silenzio
ai primi raggi.
Questo momento di rosa
e
di limoni.
Distesa notte
più lontana
attrai
quest’orizzonte che
disfi
nell’oscurità.
Come labbro di
vaso
in
cui
le grazie del cielo
si sono riversate
splende sul bordo
parole che camminano e
corrono
lacrime di tenerezza
beatitudini che abbracciano
le spalle
negli angoli
dell’infinitamente piccolo.
Più
in alto
della notte
porti le stelle
di cortile
come a — traverso una scia.