VISIBILE

 

 

Sui volti aperti
alla
vita
che non si conosce
che
verrà

quanta gioiosa liberalità
ha fatto un
l a r g o
la coscienza
di Dio.

 

 

 

 

 

 

CORPO D’ARIE

 

 

 

T r a s — pare

il
corpo d’arie
in questa luce radente
mentre scintilla
al tramonto il sole

e

fino nell’ombra
della notte
che
stenta
a cadere.

 

 

 

 

 

 

LE MANI

 

 

 

 

 

 

 

 

 

E

ti guardavi le mani
le dita
delle mani
di tenerezza e
gratitudine
ti lisciavi le mani

e

intercettavi nella forma
che cambia il
voltare del tempo.

 

 

 

 

 

 

IL TERZO GIORNO

 

 

 

 

 

 

 

 

In molti sono usciti fuori da se stessi e hanno riversato come a voce viva quello che per ciascuno era più urgente da dire, da levarsi dal cuore per deporlo là, sotto gli occhi degli altri, confidando di essere accolti e creduti, confidando di offrire alla tua assenza questa memoria viva di te nella loro vita. Ho letto tutte le centinaia di messaggi, bisognava leggerli, lasciarsene toccare.

A tratti, mi assale la netta sensazione che la tua malattia e morte siano state il contrario di un incidente, che tu non le abbia subite, che tu non abbia smesso mai di sentire e pensare, d’iniziare a comprendere, d’immaginare senso e prospettiva di quanto ti stava accadendo, sempre più addentro ad esperire il cammino di vivere, fin dove non eri arrivata mai.

Se non fosse perché sei morta, morta davvero, ed io ne sono addolorata e interdetta, non faticherei in questo tempo a immaginarti ridente e invisibile, soltanto una spanna sopra la mia testa, a curarci ancora insegnando, condividendo con noi che non smettiamo di amarti il tuo cammino verso ciò in cui tu ora sei.

19.I.2022
 

 

 

 

 

 

DOVEVI ESSERE TU…

 

 

 

Dovevi essere tu
l’altra mattina
a soffiarmi dolcemente
sulle ciglia
dormivo ancora
ed ero in ritardo
per il tuo funerale.

 

Un’urgenza allora di cose da fare, o almeno da pensare — L’eterno riposo…no, non lo volevo dire, era altro – ancora non sapevo – il modo mio di rivolgermi a te, era diverso questo modo che ho di sentirti.

 

 

 

 

 

 

ELENA

 

 

 

 

 


Valsamoggia, bologna
8.I.2022

 

 

 

 

Per primi gli alberi
sono venuti a
intrattenersi incontro a te
 

a l e g g i a n t e

ai più alti rami, verso

l’azzurro
 

del giorno sereno dopo la neve
del sole di collina
dove i pianori innevati nella luce diamante
fanno più prossimo il
distare
del
cielo.
 

 

 

 

 

 

. . . . …una brezza di mare

 

 

 

Crinale di stelle
discende la notte
una
brezza
di mare

e
fragrante un’attesa
di bello
di buono

nel freddo sonno
che vivifica
salmastro
una notte che profuma d’inverno
di marina.

 

 

 

 

 

 

larosadimiopadre

SEI VENUTO

 

 

 

E

sei venuto
ad abitare la mia notte
quando alla gola di vuoto ti ho implorato
— non lasciare che io vada
perduta.

 

 

 

 

 

 

larosadimiopadre

TEMPO NUOVO

 

 

 

Affiorante
di
luce
tracimando il
segno della piena
dei giorni,
un
tempo nuovo

è

già qui

spuntando
di
gioia
come di fili d’erba
alla zolla
dura
di neve.

 

 

 

 

 

 

larosadimiopadre