Una boccata d’aria fresca

 

 

 

 

Evaristo Carriego

 

 

 

 

Una boccata d’aria fresca

 

 

     Evaristo Carriego, poeta argentino pressoché dimenticato, con i suoi versi ha avuto una grande influenza nel mondo del tango. Vissuto tra il 1883 e il 1912 possiamo ancora ricordarci di lui grazie alla sua biografia scritta dall’amico J. Luis Borges, che attraverso l’opera del poeta si addentra nella storia dell’antica Buenos Aires.

     Nel libro è inevitabile l’escursus di Borges alla ricerca delle origini del tango. Lo scrittore non smette di domandare ad autori e compositori. La sua conclusione giunge come una boccata d’aria fresca.

 

“….una volta era un’orgiastica diavoleria, oggi è un modo di camminare” *

“Si può discutere sul tango, ed è quello che facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico, un segreto. I dizionari musicali registrano una concisa e sufficiente definizione del tango accettata da tutti.; tale definzione elementare non promette alcuna difficoltà, ma il compositore francese o spagnolo che, facendovi affidamento, compone correttamente un “tango”, scoprirà non senza meraviglia, di aver ordito qualcosa che le nostre orecchie non riconoscono, che la nostra memoria non ospita e il nostro corpo respinge. Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attenda, per noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale (quella forma appena accennata ne La Tablada o El Choclo) e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo.” *

* Evaristo Carriego , Jorge Luis Borges. Edizioni Einaudi

bologna. 21 maggio 2013

Eduardo Rovira ” A Evaristo Carriego “