A DUE VOCI

 

 

 

Un chiarore per se stesso

In qualche istante la nebbia ha avuto ragione su di noi, sulle nostre vite luccicanti e prive di splendore. Un corpo di chiarore per se stesso ha occupato tutta l’aria, e le distanze un dipanare di sogno, e la pietra manufatta e il suo detto solitario nuovamente si confidano nell’occhio restituito d’improvviso alle selve.

 

 

Une clarté en soi

En un rien de temps, le brouillard nous a englouti, nous et nos vies scintillantes et privées de splendeur. Bloc de clarté en soi, il a occupé tout l’air et les lointains démêlant le rêve. Alors, la pierre taillée et son dit solitaire se confient à nouveau dans la vue des forêts soudain retrouvée.

Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
 

ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE

 

 

A DUE VOCI

Nota alla traduzione

L’incantesimo dell’aria declinato in un’altra dimensione, nei ritagli della nebbia tra la pietra e le selve, altri occhi riecheggiano le parole di Philippe Aigrain che attraversa la mia lingua con la danza delle sue immaginazioni. Con la gioia di un dono inatteso ricevo la sua traduzione, e mi slancio incontro all’invito dei suoi passi diversi. E quanto più magico diviene questo germogliare misterioso d’eco : a due voci, una doppia melodia nella stessa armonia. Perché quello che conta davvero non è la stessa cosa in una lingua diversa – se mai fosse possibile – ma un’altra voce toccata da risonanza, che possa germinare dall’inedito fondo comune di tutte le parole.

Come dice bene Philippe quando parla del demone della traduzione . . ….

 

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