Come la rosa non smette di fiorire,
tu non finisci di sfilarti dal mondo
come da luce la sua scia.
borgo si San Petronio, bologna. 29 giugno 2019
Come la rosa non smette di fiorire,
tu non finisci di sfilarti dal mondo
come da luce la sua scia.
borgo si San Petronio, bologna. 29 giugno 2019
Portatrice dei nomi dei vecchi
di memoria dei morti,
nell’assenza
di te
non sbiadisce la voce.
borgo di San Petronio, bologna. 28 giugno 2019
Con la bocca
sul
cuore
affiorando tra
bruni lucori
……….
borgo di San Petronio, bologna. 16 maggio 2019
Quanto lontana nel cielo in questo gelido maggio
nel fulgore che
abbacina
del sole al tramonto,
nell’aria vuota desolata
e
vuota di
canti.
Jerusalem Bononiensis, bologna. Maggio 2019
E
come canta
il merlo solitario
nella sera di piogge.
borgo di San Petronio, bologna. 13 maggio 2019
Del cielo
l’occhio glauco
nel mattino
presto.
borgo di San Petronio, bologna. Maggio 2019
Pungente e dolce di origano
sta l’alba
su questo nido di canti.
borgo di San Petronio, bologna. Maggio 2019
Immobile posare
nell’
ascolto —farsi intima al ritmo
in
assenza
di versi.
borgo di San Petronio, bologna. 13 aprile 2019
L’eco della sera nell’aria velata di rose
sui muri bianchi intonacati dei confini irregolari
si rispecchia del vento l’oro fresco,
quello di tutta la mia vita, sotto questo cielo.
Quattro Finite, lecce. 21 marzo 2019
Ecco la rossa zolla
— ecco il mare
l’aria serena sfuma l’orizzonte
in cui schiariva all’aurora
luna
fino al velo.Ecco i giardini d’ulivo,
e la distanza nel tempo percorso
è fatta antichità.
Ferrovia Adriatica. 21 marzo – 11 aprile 2019
Lo spazio
e
il tempo
sono volati viae questa notte buia non è stata mai.
Ferrovia Adriatica. 21 marzo – 11 aprile 2019
Nel segno della raccolta
che aduni attorno a techiamata senza parole
nel solco del tuo mancare di fiato
come la scia
che sfoca le cose
dietro la tua agonia.
Ferrovia Adriatica. 20 marzo – 11 aprile 2019
Tu
ci hai reso il morire non altro
dal vivere,
ce lo hai reso tangibile, visibile
reale
come un azzurro foulard.
borgo di San Petronio, bologna. 11 aprile 2019
Vale la pena tornare
ai tuoi fiori bianchi,
allo stupore di te morta
di una morte feriale,
all’immagine composta
del tuo viso
nell’intangibile freschezza
di un giorno di rosa.
Giardino di piazza Minghetti, bologna. 5 – 11 aprile 2019
Nell’ondivaga danza
soccorrevole battito di piogge
come scatti di braceaddensa il silenzio
e
la fine
e il principio.
borgo di San Petronio, bologna. 11 aprile 2019
Fresco
solitario frinire
a — traversa l’ariae
segna il cielo
nel primo silenzio del mattino.
borgo di San Petronio, bologna. 10 aprile 2019
Luce che s — pella, oppure
incipria di vapori
a
tratti
le distanze.
Jerusalem Bononiensis, bologna. 9 aprile 2019
In — canto
della notte
a primavera……..
piazza Maggiore, bologna. 8 aprile 2019
Di arancia e
di miele
sul più alto della pietra
manufattae
vagamente
nell’aria della sera.
via di Mezzo di San Martino, bologna. 8 aprile 2019
Come tenero fiore spontaneo,
come morbida luce feriale
con ogni tempocosì riaffiorano
i segni di te
il tuo mancare.
borgo di San Petronio, bologna. 5 aprile 2019
Discendono dall’alto cielo nel giorno
al bianco di pioggele grida di un rondone
accerchiano
fra i tetti e l’orecchio.
borgo di San Petronio, bologna. 5 aprile 2019
Lucore d’oro
risplende di bruno
insieme al vento.
borgo di San Petronio, bologna. 4 aprile 2019
Nel centro basso
del fisico
ritrae la forza, e si compattanessuno slancio
negli arti sospesi.
borgo di San Petronio, bologna. 3 aprile 2019
Che possano dormire
i miei anziani genitori
una notte lunga e
limpida di sonni sereni.
borgo di San Petronio, bologna. 4 aprile 2019
Per un poco,
la tua veste di piogge
più molle si leva
al ritmo della tua danza.
borgo di San Petronio, bologna. 3 aprile 2019
Riversa il giorno di luce
nella coppa del cielo
il sole coppierenell’aria piove
fragoroso cristallo
il verseggiare degli uccelli.
borgo di San Petronio, bologna. 2 aprile 2019
Il cuore della notte
ha odore
di terra mineralenel cielo risplende di rosa
una
stella.
borgo di San Petronio, bologna. 31 marzo 2019
Polveroso
battito d’ale
in assenza di canto.
borgo di San Petronio, bologna. 30 marzo 2019
Un salto di viole
nelle convalli inattese del verso.
borgo di San Petronio, bologna. 30 marzo 2019
Nell’azzurro di marzo
alle prese con la grotta del cielo
in
cui
t’infossi.
mercato vecchio, bologna. 20 marzo 2019
Dell’abbandono
si fa esercizio nel respiro
nel sonno.
borgo di San Petronio, bologna. 20 marzo 2019
E
r a d i c a r e
selvatico
questa
notte
nella tua notte
la libertà custoditatu puoi
essere ancora
questa pietra e l’incavo della sua zolla.
decumano massimo, bologna. 19 marzo 2019
Nel silenzio della sera
come in certe sere di marzo
quando
il tempo di primavera ha distribuito nell’aria
il soffio gelido
dei venti dal norddi oro e di petali
di rose
crepuscola primaveraa te
nell’azzurro del cielo
nella misura del cielo all’etere sconfinatoa te
ricanta il merlo
intensamente, sul più alto della croce
a te risponde,
al richiamo dalle tue verdi falde
fra le creste del tempo.
Jerusalem Bononiensis, bologna. 19 marzo 2019
Sei tu —
che torni a dispiegare
al
centro del petto ?
borgo di San Petronio, bologna. 19 marzo 2019
Soccorrevoli
acque di pioggia
all’
uscita dal sonno.
borgo di San Pettonio, bologna. 18 marzo 2019
Solitaria
stella di cortile
che brilla sopra i panni ad asciugare
nell’aria calda della notte
a
primavera.
San Lazzaro di savena, bologna. 17 marzo 2019
Vento di notte
batte
alla finestra — non si vedelontano, sul piano inclinato
di
un angelo
la risalita.
borgo di San Petronio, bologna. 17 marzo 2019
Nell’ombra di pietra
dell’antro
forato di lucesopra i tuoi cari resti
preghiamo.
pianoro di bologna. 16 marzo 2019
L’ombra d’ali sul muro
nell’oro del mattino
nel punto esatto
in
cui s’invola.
borgo di San Petronio, bologna. 15 marzo 2019
A quest’ora è ricomposta
a
bocconi di carne
la salma.
borgo di San Petronio, bologna. 14 marzo 2019
Altro da questo gioco
si esercita qui
solcheremo di nuovo coi passi
la misura del campo.
Attratti nel lancio delle sfere
ne scrutiamo la via,
e
ignoriamo l’arcano di sabbia
tracciare l’azzardo
di una vita.
borgo di San Petronio, bologna. 14 marzo 2019
Di — vampa
nell’azzurro del mattino
il suo richiamo
la luce
d’oro.
borgo di San Petronio, bologna. 14 marzo 2019
Quest’assenza pungente
di salmastro
e
il suono dei canti degli uccelli
nelle soste della pioggiaanche il fischio di un treno questa sera
giunge all’appello
della tua distanza.Viene il crepuscolo d’arie :
come sospeso, per un poco
trattiene l’
ombra
alla luce.
borgo di San Petronio, bologna. 13 marzo 2019
Forse nella voce di poesia scintilla il principio primo al cuore della musica ; qualcosa come una forza contraria che risolleva l’umano discorso abbattuto sotto l’esperienza della mortalità.
Il desiderio di una musica, una spinta in senso contrario alla gravità del morire non per consolare, ma per porre in questione questa fine di vivere con l’impareggiabile struggente bellezza del creato. Forse l’origine di tutto il nostro desiderare sorge da qui, da questa spinta misteriosa e segreta in questa strettura in cui testimoniamo il morire.
borgo di San Petronio, bologna. 13 marzo 2019
– per Franco e Giovanni
M o r t i
nell’azzurro di marzo
di questa sera preziosa di stellealla distanza della luna
brillante
che schiarisce
questa notte di primavera……….
borgo di San Petronio, bologna. 12 marzo 2019
la notizia QUI
Messi a nudo
tra
i rami deserti
e una più antica velatura
di luce
al tramontobeccheggiava di viole
nel cielo,
una teoria di crinali di nuvole
di morbida rosaRisospinti nel vento che imbruniva
al ricetto nell’aria
sonora
di canti.
case Battindarno, bologna. 9 marzo 2019
La luna
e
la rosa distesanel vento
sulla collina.
case Battindarno, bologna. 9 marzo 2019
Schiarendo
la notte………..
S’annida il cielo di canti.
borgo di San Petronio, bologna. 8 marzo 2019
Brillando notturne sorelle
dai padiglioni del cielo
alla mia stanza………
borgo di San Petronio, bologna. 5 marzo 2019
Vento di stelle
sulle braccia del cielo
nell’aria fresca
tra i rami deserti
di notturna primavera.
San Lazzaro di Savena, bologna. 5 marzo 2019
E poi la notte
che spira dal Sud con un cielo di nuvole
mosse
in un silenzio senza tempo
e
lucente d’ascolto.L’aria morbida, è fresca.
A quest’ora, com’era ieri nella stanza nel giorno
lo stesso aderire
di Silenzio e
Parola.
borgo di San Petronio, bologna. 7 marzo 2019
Vento di luce
che
inondi nel cielo
la voce
del mattino.
borgo di San Petronio, bologna. 30 novembre 2018
Balena
la traccia custode
l’azzurra antichità
del
cielo.
borgo di San Petronio, bologna. 28 novembre 2018
…lo splendore
dell’attimo
lucente
In — audito dal
cielo
ricade di luceil
passaggio
nell’orecchio.
borgo di San Petronio, bologna. 13 novembre 2018
Fragrante
di
freddo e
di fango affiora
l’odore della sera.
borgo di San Petronio, bologna. 27 novembre 2018
Di
viole
su viole
l’oscurità sopravanza
il tempo
nella sera.
borgo di San Petronio, bologna. 9 novembre 2018
Schiarisce il
cielo
sulla foglial’azzurro
rasserena.
borgo di San Petronio, bologna. 6 novembre 2018
E
nel cielo
bianca gestazione
del mattino
……..palpitando
illumina
il punto di una stella
borgo di San Petronio, bologna. 9 novembre 2018
… al confino
fra
cielo e
parolaa — litando
di
vento,
di luce la carne.
borgo di San Petronio, bologna. 22 ottobre 2018
Cede aria
la notte
all’azzurro in
cui
baciato silenzio
di rose
il giorno.
borgo di San Petronio, bologna. 21 ottobre 2018
Parola custode
di
esserequi
borgo di San Petronio, bologna. 15 settembre 2018
Portata dall’
aria
quest’opera di parolasopra le corti di
silenzio
per le finestre
aperte come
rin — tocca.
borgo di San Petronio, bologna. 18 settembre 2018
Matura l’oro
sul ramo
del tempo
pedecollinare, bologna. 21 agosto 2018
Polverose
disseminate ali
sfioranti nella sera
Androna Sancti Stephani, bologna. 20 giugno 2018
Stringo
la notte
la prossimità
della tua spoglia.
borgo di San Petronio, bologna. 17 agosto 2018
E
soffiare via la polvere
sulla rosa dei venti
all’
orizzonte del mare.
autostrada Adriatica. 1 luglio 2018
Finire del giorno
sul cuore del
nespolo s’accendee
tace.
villaconvento di Lecce. 3 agosto 2018
Imbandierata e
carica di frutti
l’oscura Madre
la sua offerta
declina.
villaconvento di Lecce. 2 luglio 2018
Ecate
solitaria
nel vasto cielo
……..
villaconvento di Lecce. 3 luglio 2018
E
come t’irragi
vivente
divina, allo sguardo di scorcio
nel cielo della sera.
borgo di San Petronio, bologna. 17 agosto 2018
A —
trae a sé
la gravità
le membrae
t’addensi e
m’imbruni
nella penombra di piogge
del
primo canto.
borgo di San Petronio, bologna. 2 settembre 2018
E
cadere nel cuore
di
zolla di collinae
costellano i grilli
un imbrunire di foglia.
Strada della Futa. 29 luglio 2018
Crepuscolano
seta di collina
e
il tramonto degli astri
sulla linea dei boschi.
Strada fondovalle Savena. 30 luglio 2018
Lago di Pieve di Cadore. Agosto 2018
Che cosa tocca nell’intimo la pietra e la collina ; cosa deriva della montagna alla città antica… Fin dove scivola nell’aria quest’atmosfera soffusa della sera…
Boschi intorno al lago di Pieve di Cadore. Agosto 2018
Vorrei scrivere dei boschi nella montagna, dell’altezza nel cielo e di come vi abita la luce…..
per leggere tutto clicca QUI
Il colpo nell’
aria
di un’ala di ventoe
tu
sei andata via
lasciando liberi giorni
a venire.
borgo di San Petronio, bologna. 29 agosto 2018
Sei tu
a
riposarmi l’onda
che mi attrae,
dalla finestra aperta
sugli
occhi
chiusi
borgo di San Petronio, bologna. 22 agosto 2018
Chiara in
te
lucendo di bianco
fulgorerisali
trasparendo
un oro di foglia
borgo di San Petronio, bologna. 22 – 23 agosto 2018
Colmo di
lume sospesa
nell’aria della sera
borgo di San Petronio, bologna. 18 – 23 agosto 2018
Foce del torrente Marano
Riccione. 13 maggio 2018
Vorrei ricordare oggi i canti degli uccelli, toccanti oggi più di sempre, melodiosi e dolci, marcati da cadenze più soavi, piani e quasi discorsivi a tratti come fossero di uccelli nuovi ; più di tutti, i canti del merlo.
Qualcosa d’inaudito si è compiuto oggi anche per il mio canto : alcuni versi che da settimane consideravo perduti ormai nell’indistinta fonte di Oblio, non solo mi ritornavano alla mente al risveglio, ma riattingendoli comprendevo che ciò poteva accedere grazie al fatto di essermi trovata fisicamente, qualche giorno prima, in un luogo che era per essenza affine ai versi perduti…..
Con quale sorpresa allora ho visto il potere predittivo di poetare, e anche la facoltà intrinseca di Poesia di tra — durci in luoghi diversi ; consentendo l’esperienza senza passare da quella fisica sensoriale, e tuttavia incarnandosi.
Ecco, quei versi che credevo perduti e che dubitavo fossero davvero ispirati perché non erano successivi a un’esperienza viva nel mondo – quasi fossero soltanto un esercizio mentale – in realtà l’avevano preceduta, offrendomi di cogliere un distillato di senso direttamente in un moto a luogo che sopravanza l’esperienza fisica della dimensione spazio-temporale.
borgo di San Petronio, bologna. 16 maggio 2018
Changer de place – Une réflexion
Je voudrais me souvenir du chant des oiseaux en ce jour, plus touchant aujourd’hui que jamais, doux et mélodieux, scandé d’accents plus délicats et lents, conversant parfois presque comme des oiseaux nouvellement nés; le chant du merle, surtout.
Une chose inouïe s’est produite aujourd’hui pour mon propre chant : quelques vers que je considérais depuis plusieurs semaines comme perdus dans la source indistincte de l’oubli, me sont non seulement revenus à l’esprit au réveil, mais en remontant le fil de cette résurgence, je compris qu’ils m’avaient été rendus parce que je m’étais trouvée physiquement, quelques jours auparavant, dans un endroit qui possédait une affinité essentielle avec ces vers perdus…
Avec quelle surprise m’est alors apparue la prémonition permise par l’écriture poétique, mais aussi le pouvoir intrinsèque de la poésie à entre-mettre différents lieux; à permettre l’expérience sans passer par la sensation physique, et à pourtant s’incarner.
Ici, les vers que je pensais perdus, et dont je doutais qu’ils soient vraiment inspirés, parce qu’ils ne faisaient pas suite à une expérience de vie dans le monde – se réduisant presque à un exercice mental – avaient en fait précédé mon expérience, me permettant de cueillir directement un concentré de sens dans un déplacement qui surpasse l’expérience physique de la dimension spatio-temporelle.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain
https://www.atelierdebricolage.net/?p=11155#identifier_0_11155
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
E
balbetta dell’oro
portato dal fico
sulle braccialevatura disertata
di vita
la pietra abbandonata.
villaconvento di Lecce. Estate 2016
Dal fitto dei canneti
volario di rondini
all’alba
sulla focegiorno primiero
tras — pare
azzurro
marino.
foce di Marano, riccione. 14 – 16 maggio 2016
Nel gorgo
di
limi
scavato da correnti,
ri — sospinge salmastro
risale
la vena
fino ai giunchi.
borgo di San Petronio, bologna. 10 – 16 maggio 2018
Fissare al
canto
l’orecchio……….
borgo di San Petronio, bologna. 16 maggio 2018
Dal velabro
screziato
nel sonno
dei canti di uccelli.
borgo di San Petronio, bologna. 9 maggio 2018
Spiccata bruna
porosa
nel campo sparsastessa matrice la notte
all’ascolto
di esistere.
borgo di San Petronio, bologna. 7 maggio 2018
Rugiadosa levatura
di luce
dicono
voci balsamiche
nelle ore dei mirti.
borgo di San Petronio, bologna. 7 maggio 2018
Nel bianco di luce sorgiva è
costellare
di canti.
borgo di San Petronio, bologna. 6 maggio 2018
Un lago di note
fiorito
punteggia
il mattino.
borgo di San Petronio, bologna. 29 aprile 2018
Sgola nel giorno
privo di splendore
il canto d’uccello le sue note.
borgo di San Petronio, bologna. 5 maggio 2018
Notturno
alito lunare irrora
di
splendore
nel silenzio
l’ascesa.
borgo di San Petronio, bologna. 29 aprile 2018
Brise de lune
De nuit
la brise de lune parsème
de
splendeur
son ascension
dans le silence
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Rallentando si
tuffa
occidentale di luce
di nuvole
si sfa
piazza Maggiore, bologna. 4 maggio 2018
Correvano le piogge
fino ad
estinguersi
al
silenzio
borgo di San Petronio, bologna. 4 maggio 2018
Canto di
piogge innumerevoli
fruscianti
gioie sonanti
le vocierompono nel
mondo
senza bisogno di fenditura.
borgo di San Petronio, bologna. 3 maggio 2018
Terra — madre
distende al
recinto lunare
al
primo passo,
per destinare di ἀχκύλωσις
una dissoluzione.
giardini Margherita, bologna. 26 aprile 2018
Fiammata fusione d’impazienza
ridotta
all’immobilitàe
di — stare
s’addensa.
borgo di San Petronio, bologna. aprile 2018
Fino alla
curva
del mondol’orizzonte di baleni
abbacina
al mare.
golfo di Taranto. 31 luglio 2014
Éblouissement
Jusquà
la courbure
du globe
l’horizon des baleines
éblouit la mer
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Nel silenzio di
violeal
levare del sole cantano.
borgo di San Petronio, bologna. 9 marzo 2018
Schiarisce il
primo azzurro
del mattino
con la bocca di viole.
borgo di San Petronio, bologna. 9 marzo 2018
Schiarisce
il
silenzio
alla grotta celeste dopo il
tempo di
pioggia e
di nevi.
borgo di San Petronio, bologna. 7 marzo 2018
Rapido il canto
alla fine del giorno, in volo.
borgo di San Petronio, bologna. 6 marzo 2018
Levare di
piogge
al crepuscolo della nottee
lo slanciarsi fra quelle
di un canto.
borgo di San Petronio, bologna. 6 marzo 2018
Nevica
il
silenzio
il ritmo
borgo di San Petronio, bologna. 2 – 4 marzo 2018
Si fa più stretto
il passo un battito
insistitoe
più lieve
e piano, lentamente
si ritrae.
borgo di San Petronio, bologna. 3 marzo 2018
E’
compiuto nel canto
che al
cielo
si leva.
borgo di san Petronio, bologna. 4 marzo 2018
Sfiorita la notte
di neveed è stellato
il primo azzurro
del mattino.
borgo di San Petronio, bologna. 26 – 28 febbraio 2018
Sollecita
incalzi dolcemente
tormenti il mio passo
con un ritmo
di neve.
carrobbio della mercanzia, bologna. 26 – 28 febbraio 2018
Di perle
bordato bizantino
silenzioscioglie nell’andatura
piana
un ardore di occhi
di brace.
terra d’otranto. 27 gennaio 2018
In — atteso
squarci l’aria con
una nota
sola, insistitae
rapido nelle ali
lo slancio.
borgo di San Petronio, bologna. 20 – 23 febbraio 2018
Unica è la distanza
— sola del suo generee
nella vigna
di umidori, nella notte
cede la voce
al canto.
autostrada adriatica. 7 – 23 febbraio 2018
In questo tempo di piogge
sei tu
a mancarenon visto
passaggio d’ali puro
canto
nella sera.
borgo di San Petronio, bologna. 18 – 23 febbraio 2018
Copre il cielo un silenzio di neve
e
sotto il manto
zampilli di sorgente
scintillano
la notte
dalla gola del canto.
borgo di San Petronio, bologna. 20 febbraio 2018
Agili e
sciolte
si sfilano
dalle correnti di piogge………..
borgo di San Petronio, bologna. 18 – 19 febbraio 2018
Dal canneto temere
il ritmo sconosciuto
dei vostri passiquelle voci di versi
………
le cave di Otranto. 19 – 20 gennaio 2018
Ri — posi, qui
nel calco
che basta
alla tua origine.
borgo di San Petronio, bologna. 14 febbraio 2018
Venere boschiva
alla muttura*
nel frullo
d’ali,
ai raggi del primo sole.
* rugiada, in dialetto salentino
torre Veneri di Lecce. 4 febbraio 2018
T’irradi, la notte
nella polpa mistero
della tua voceascolto senza
sonno
quest’attesa di
te.
borgo di San Petronio, bologna. 22 – 23 dicembre 2017
L’attente de toi
Il rayonne, la nuit
dans la chair le mystère
de ta voix
j’écoute sans
sommeil
cette attente de
toi.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Intorno a — sediata
di silenzi e
gelo l’anima riposa.
borgo di San Petronio, bologna. 20 dicembre 2017
Un’onda di Vento
un fascio di voce un balzo
del cuore
in questo passaggio
d’arie
………
borgo di San Petronio, bologna. 15 dicembre 2017
Quale venerazione
spossando si posanell’aria della notte,
nebbia sulla via
borgo di San Petronio, bologna. 15 dicembre 2017
Rabbocca il nome tuo
dal silenzioe
non ha fine il tuo morire
qui.
borgo di San Petronio, bologna. Dicembre 2017
E
affiori quieta
colomba di
braccia
recinta nel petto.
borgo di San Petronio, bologna. 27 novembre 2017
La notte, sostare all’
abbocco
del tempo fra limite
e
parola.
borgo di San Petronio, bologna. 25 novembre 2017
Battuta
nell’aria di
vento
……..una vena di viole
valle di Giosafat, bologna. 7 ottobre 2017
A —
nidano nell’aria della sera
del profumo di
ciclamini
in fiore.
borgo di San Petronio, bologna. 2 novembre 2017
Di
ceneri e
di viole
l’ombras’imporpora
nel
cielo aria
valle di Giosafat, bologna. 3 ottobre 2017
Discendi già
sul fianco della nottee
ghirlande di
trilli d’uccelli
si accordano
al tuo splendore.
fondo di Santa Cristina, bologna. 22 novembre 2017
Spicca
di silenzi e
di oro
un ardore d’azzurrofra
etere
e tempoprima che nuovamente sia
durezza di gelo
e
di bianco.
borgo di San Petronio, bologna. 17 – 21 novembre 2017
Vapori d’acque
annidano nel
cielo
erari passaggi
e
trilli
solitari
di uccelli in volo.
borgo di San Petronio, bologna. 21 ottobre 2017
Octobre
des vapeurs d’eau
se nichent
dans le ciel
rares passages
et
trilles
solitaires
des oiseaux en vol.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Luce che sgorga
nel
cielo che bagnail suo riflesso
s’incurva
deliquia il suo
splendore.
borgo di San Petronio, bologna. 10 ottobre 2017
Gorgheggia
ed è
l’ultimo bordo
all’oscurità.
borgo di San Petronio, bologna. 6 – 10 ottobre 2017
E’ anche uno specchio
la
zolla
del cielo.
bassa emiliana.14 ottobre 2017
Vocazione al
silenzioe
il mio battito del cuore
ritrovato.
borgo di San Petronio, bologna. 25 ottobre 2017
E
nuovamente alla
prima natura saldataal vuoto di
parola.
borgo di San Petronio, bologna. 24 ottobre 2017
ricordando le vittime del Bataclan in questo giorno di prima neve a Bologna, le loro morti che non si possono strumentalizzare…
Sotto la
coltre
viene,
sulla guancia del
tempoorigina
un sentimento nuovo
di
poesia.
borgo di San Petronio, bologna. 22 ottobre 2017
Azzurra
dispiegata gola del
giorno primiero
garrula d’oro
dardeggiante
di
rose.
borgo di San Petronio, bologna. 31 ottobre 2017
Complessione originaria
del mattino,
fra un
parlare di nevi e
un interdetto celeste
chiarore.
borgo di San Petronio, bologna. 12 novembre 2017
E fatta rada del silenzio l’onda
per
ogni tentato verso,
per ogni lato
sotto l’ale
nascostodisgiunta
dis — seminante s’arresta
morbidamente
posa.
borgo di San Petronio, bologna. 10 novembre 2017
Piove
di biancospinitra le bende di sonno
lieve
il suo fruscio.
borgo di San Petronio, bologna. 10 novembre 2017
..
la qualità del silenzio che c’è
Concentus Musicus Wien
Vivaldi – Presto
Vivaldi – Allegro Non Molto
Vivaldi – Largo
Sammartini – Allegro
Sammartini – Siciliano
Sammartini – Allegro Assai
Telemann – Allegretto
Telemann – Allegro
Telemann – Andante
Telemann – Temp di Menuet
Naudot – Allegro
Naudot – Adagio
Naudot – Allegro
des choses transparentes
me précédent encore
car je ne sais dire plus
que mon propre regardune étoile se souvient
de l’eau dormante
qui la reflète si bienje suis si loin de
ce que sera le matin
avec mon souffle lent
dans mon sommeilallongé, à côté,
de cette fille endormie
qu’est devenu l’absence
de tout espoir.
Pierre Soupir
cose trasparenti mi precedono
io non so dire
più
del mio sguardo
dell’acqua dormiente
rammemora una stella,
così bene la riflette
io dal respiro lento
nel mio sonno,
disteso al fianco di questa ragazza
addormentata
divenuta
l’assenza di ogni speranza
tanto lontano
dal mattino da quello che sarà
Traduzione dal francese di rosaturca
Estratto da Les contours du dedans – p. 77
cliccare QUI per leggere o scaricare l’intera raccolta
Pierre Soupir – il sito dell’autore
In fondo al
cielo
nella sera
le tue spalle di viole
confinano
il mondo.
valle di Giosafat, bologna. 27 ottobre 2017
Da un
tacere
di vette, da
pudore di
lingua
madre toccata.
borgo di San Petronio, bologna. 1 – 4 novembre 2017
E
benda di
sonno
e distillasilenzi in cui pensare
si disfa.
borgo di San Petronio, bologna. 6 novembre 2017
Aderendo
la notte
la forma dell’attesae
il recinto di luna
— i corpi densi
dei verdiLa notte bianca
silenzio re —clama
come
discioglie l’agonia
tanta parte
di
te.
borgo di San Petronio, bologna. 1 novembre 2017
aucun mot
du silence
ne changene pourrait
changerseule notre
écoute
connaît des
variations
Pierre Soupir
del silenzio
non
cambia
parola alcuna
cambiare non
può
il nostro ascolto soltanto conosce variazioni
Traduzione dal francese di rosaturca
Estratto da Les contours du dedans – p. 72
cliccare QUI per leggere o scaricare l’intera raccolta
Pierre Soupir – il sito dell’autore
Luna di nevi
al silenzio radica, il
cielo
di
notte.
borgo di San Petronio, bologna. 5 novembre 2017
Ditadoro la pioggia di novembre
di calma
profonde
e
antichità rammemora
la vena del tempoe
schiude l’aria
un’esaltazione
di gelo.
borgo di San Petronio, bologna. 5 novembre 2017
Dis — arginarsi
lieve nel mattinocome al solco
di campi nella brina
come
al fragore dell’onda
del mare
al battito regolare
sotto un cielo coperto
di luce lattea
e
all’aria densa e
fredda.
borgo di San Petronio, bologna. 4 novembre 2017
…..
Solo il richiamo degli uccelli
in volo
che passano di qua.
borgo di San Petronio, bologna. 28 – 30 settembre 2017
Sfiorisce al battito di cieli di campane
il frutto
breve
della sera.
borgo di San Petronio, bologna. 30 settembre 2017
In — naturale freme
il vento — è d’oro sulle foglie !Spira una voce innaturale
in
punta
di foglia.
borgo di San Petronio, bologna. 30 settembre 2017
Rosazzurra di
sera
di miele s’infiamma.
Porta di Sant’Isaia, bologna. 29 settembre 2017
Fumiga il giorno
nel suo farsifaccenda vapori fra
ceneri e
oro.
borgo di San Petronio, bologna. 29 settembre 2017
Sospinto
più fresco nell’aria
fino al nido
di melagraneVivaci si fendono
le attese.
borgo di San Petronio, bologna. 25 settembre 2017
Le soir
Répandu
plus frais dans l’air
jusqu’au nid
des grenades
Vives
se fendent les attentes
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Possono davanzali di pietra
………..
e
l’aria memore
di
ciclamini in fiore
borgo di San Petronio, bologna. 20 settembre 2017
Azzurro battito
di vento
nel mattinoe
rialto di cielo che
porta e
sostiene verso
…..
borgo di San Petronio, bologna. 12 settembre 2017
E
riviene a ondate
l’avere luogo del giorno
sul termine
di pelle
addormentata — Chi sogna
cortine frementi
di foglie dorate allo
strapiombo ?
Borgo di San Petronio, bologna. 28 agosto 2017
Vista sui gessi e calanchi bolognesi
Croara di bologna, fine agosto 2017.
Dimorare palpabile nel
vento
nell’orecchioe lo smalto del cielo nella sera
in
cui hanno consuetudine alle ombre
il frullo d’ali le grida
degli uccelli
i cori di grilli
i versi di fagiani.
Croara di Bologna. 27 agosto 2017
Si divide da qui
cerulea
l’estatesulle spalle della notte scivolando.
Jerusalem Bononiensis, bologna. 22 agosto 2017
Coste di lini
bianchi
contendono
lo sfatto ardore a
Demetra un po’ di più
a
ogni passo
sprofonda.
Borgo di san Petronio, bologna. 19 agosto 2017
( per leggere di più clicca QUI )
Dorato
palpabile dis —
stare
della torre
nel cielo che scoloradi
levante nella sera.
Piazza della Mercanzia, bologna. 18 agosto 2017
……….
e
contro il
cielo
una pietra plasmata
d’azzurro di
argilledi miele.
Via delle campane, bologna. 7 – 8 agosto 2017
Stare, davanti al sonno dei giorni
comealla riva di sabbie
davanti al
mare
— l’orizzonte di sale
tastando luce
trasfigura
Borgo di San Petronio, bologna. 8 agosto 2017
Invecchieremo ma come i fiori
che sbiadiscono
il principio della loro fioritura senza tempo.
Borgo di san Petronio, bologna. 28 luglio 2017
E
nell’ascesa marina dal
Temposolo un crespo di vento che
luccica l’onda,
luce tersa sigilla dal cielo.
torre Chianca di Lecce. 19 – 20 luglio 2017
Ascension marine
Et
dans l’ascension marine du
Temps
juste un frisson de vent
constellant l’onde
de clairs éclats – sceau du ciel
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Inesauribile la vena
del supplizio
del sangue che risale
a illanguidire di
tristezza
sul tuo viso.
villaconvento di Lecce. 17 luglio 2017
Sang
Inépuisable
onde
de tourment
du sang
qui sourd
et défait
ton visage
de tristesse.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Ri — sospinti
dal ventoda giorno a
giorno
per una vita intera.
villaconvento di Lecce. 2 luglio 2017
Luminescenza
ancestrale di parola
che
toglie la vocee
ditarose nel cielo
sigilla
d’oro e
di fiamma.
torre Chianca di Lecce. 9 luglio 2017
E
richiama di Te
il cinguettìo dei passeri
a ondateil profumo che
schiude al
calore dolce nell’aria
il frutto del fico
promette
nel vento.
villaconvento di Lecce. 7 luglio 2017
Notturno di
collina
il mistero augurale che
annuncia nel volo
l’uccello tradotto
nel
canto.
La Spezia. 4 giugno 2017
In — attesa
la vena di
vento
di ombre
in cui l’occhio di lato
dischiude
all’in — verso.
Santa Maria della Morte, bologna. 30 maggio 2017
Sopra i cipressi nelle gole
del vento veloce, tra
i fili d’erba d’attese
fioriti di
margherite.
Cimitero di lecce. 29 marzo 2017
Per Marcella
E
dirti del vento
come si vede da quae
tu scintilla
di stoppie
fluente
………
Cimitero di lecce. 29 marzo 2017
L’avere luogo del
tempo
nei limitari di nuvole all’orizzonte
nello sbiadire d’arie al cielo della sera
nel palpabile bruno delle ombre alla pietra
l’avere luogo del vento alle fronde lucenti
nel crepuscolo
blu.
Decumano massimo, bologna. 25 aprile 2017
Non detta
la prima parola fu data
alla carne ai suoi tormentil’orecchio confida
l’offerta del giorno.
Borgo di San Petronio, bologna. 26 aprile 2017
Le premier mot
Indit
le premier mot
fut donné à la chair ~ à ses tourments
l’oreille confie
l’offrande du jour
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
– ad Andrea, bambino delle stelle…
Più tardi,
copiose piogge nella notte
levano
fragorose mura
intorno al
nido d’echi
d’inaudito
e
stupore
villaconvento di Lecce. 15 gennaio 2017
Sortilège primordial
À Andrea, enfant des étoiles
Ensuite,
les pluies intenses
élèvent dans la nuit
des remparts assourdissants
autour
du foyer
des échos
d’inoui
et de stupéfaction
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Di lontano
di
rosa
la nostalgia
in — attingibile
distende al
confino
sulle marine.
torre Chianca di Lecce. 12 gennaio 2017
Mattini privi di splendore
dalla voce di gazza
………
villaconvento di Lecce. 13 gennaio 2017
Di ombra di seta
e
di rosa
fuggente
per un ardore di ghiaccie si fa neve
l’attesa
san Donaci di Brindisi. 9 gennaio 2017
Il
cuore alla radice
lo sfiammo
di
una stella.
Nella piazza Maggiore, Bologna. 1 gennaio 2017
Natale 2016. bologna
La luce guardò in basso e vide le tenebre :
« Là voglio andare » disse la luce.La pace guardò in basso e vide la guerra :
« Là voglio andare » disse la pace.L’amore guardò in basso e vide l’indifferenza e l’odio, la durezza del cuore :
« Là voglio andare » disse l’amore.Così apparve la Luce e inondò il mondo.
Così giunse la Pace e offrì riposo.
Così arse l’Amore e rigenerò la vita.E il Verbo si fece carne e dimorò in mezzo a noi…
– biglietto augurale del Gruppo Scout di Verona
Lucente
respiro d’inverno marino
al
passo del cuore.
borgo di San Petronio, bologna. 22 dicembre 2016
Distesa
di mattini sereni
nello spazio di
luce
di silenzi e
freddo.
borgo di San Petronio, bologna. 23 dicembre 2016
Mancare l’esistere
del
necessario
e
annidarsi la vita
nella pena.
borgo di San Petronio, bologna. 19 dicembre 2016
Disseppellire
un
sapere di
felci
forgiato a fuoco
l’ardore di
stenti
e
solitudini.
borgo di San Petronio, bologna. 19 dicembre 2016
Soffuso
terreno di ghiacci
mare gelato che
affanna battuto
dal
vento.
borgo di San Petronio, bologna. 19 dicembre 2016
A — condiscendere
al
permeabile a — traverso
poro a
poro
per la membrana.
borgo di San Petronio, bologna. 16 dicembre 2016
Fragili
suoli di
correnti
edificati di rovine
nostalgiche
rovine di un passato
in — fermo dis
abitato e
solo
nella luce fissa del sogno.
borgo di San Petronio, bologna. Dicembre 2016
E
non avere via avanti
a
séa — girare
passo a
passo
tastando queste mura
fino a
levarsi di
spavento
da
qui.
borgo di San Petronio, bologna. Dicembre 2016
Il campo siderale della notte
la cura delle stellea
precipizioil corpo d’
acque
fuma di ghiacci
all’
incandescenza di luci
sospese sulla via.
Jerusalem Bononiensis, bologna. 8 dicembre 2016
Presto
la natura delle
brume di rosa
fa mosto di
tanto velare di lucise ne stingono il cielo
e
nell’azzurro il tran — sito
d’oriente
in
un levare di luna.
decumano Massimo, bologna. 9 dicembre 2016
A — condiscendere
a un
levare sotto traccia
a un sole anfibio
in questo cielo carsico.
borgo di San Petronio, bologna. 12 dicembre 2016
Quel tanto che basta per
sapere la terrala piega del riposo
nel suo limo
in
cui ci disfa
borgo di San Petronio, bologna. 7 dicembre 2016
Nel grido
di
luce nel mattino
a — nida
nell’oro
dello slancio nell’azzurro
che lo conduce.
borgo di San Petronio, bologna. 30 novembre 2016
Cri de lumière
Dans le cri
de lumière matin
là – niché
dans l’or de son élan
vers l’azur.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Un pane d’assenza
di
gravità
accoglie il risveglio
fra
scheletro membra e
parola
borgo di San Petronio, bologna. 26 novembre 2016
Con
tatto di ali
sulla punta delle dita
affidarsi nel sonno
ad una rosa.
borgo di San Petronio, bologna. 26 novembre 2016
Di — vampa
la notte
la
forma dell’attesa.
borgo di San Petronio, bologna. 26 novembre 2016
Nevica d’azzurro
di sereni nevica
d’oro
e
di sorrisila rosaturca nell’oro del mattino
e
tutto il mondo
arrossisce………
borgo di San Petronio, bologna. 29 novembre 2016
Im — moto
perpetuo
per l’orecchio s’illumina
borgo di San Petronio, bologna. 15 novembre 2016
Tatto di piogge sonoro
di gocce gravi
che battono le foglie
per una disseccata aria
di ghiacci.
borgo di San Petronio, bologna. 14 novembre 2016
Bianco dipana
l’orecchio di
stuporisilenzio
tempo
non è più,
volume d’arie
a —
densa
borgo di San Petronio, bologna. 13 novembre 2016
Di
viole
si fa incontro di
nuovo radicare
sotto i passi della sera.
bologna. 16 novembre 2016
L’in —
canto d’azzurro
più silente rivela
dal
suo frammento
………..
borgo di San Petronio, Bologna. 12 novembre 2016
Abbozzi per un santo ( in stesura )
Senza martirio.
E’ una notte che toglie il respiro, a piccoli tocchi,
Che ti bagna la gola a sorsate di mare
Una curva marina
Respira nel Vento.(Il soldato romano che non è battezzato, ha tagliato il mantello e diviso col Cristo.) [11.IX.2013]
Sono le notti del Fuoco oppure i giorni, quando dai cieli piove rosseggiando. Tempo di quaresima dei forti, per riconoscere miglior avvento.
—Tu, mi trattieni il braccio.
Mi volto, e non ti vedo. [12.IX.2013]
Polittico di Zara. Vittore Carpaccio, 1480-1490
A — fiorare
dal cuore di silenzi
di
una rosari — membra
petalo a
petalo
un a — mirare segreto
favoloso
borgo di San Petronio, Bologna. 9 novembre 2016
immagine da un originale di Pierre Soupir
La notte
la lingua
è nido di stupore
nell’orecchiosenza nomi.
borgo di San Petronio, Bologna. 26 ottobre 2016
I palmi delle mani colmi di sonno
in cui
del cielo
ramifica
…….
borgo di San Petronio, Bologna. 24 ottobre 2016
E
nella tua mano
l’orecchio mio
si posa.
borgo di San Petronio, Bologna. 24 ottobre 2016
Più sottile
un verso di
canto
in queste mura d’assedio
di
niente.
borgo di San Petronio. 22 ottobre 2016
E viene
pioggia in
levarenon siamo altro che
mosto
di eterno
………
borgo di San Petronio, Bologna. 20 – 21 ottobre 2016
Deserto di parole
il mondo
nell’assunzione dei cori
di grilli.
san Donaci di Brindisi – Bologna. Ottobre 2016
Di aromatiche
dolcezze
nella vena d’arie
non vista
rovina mosto di parole
di verde-incolto di
petali
e stupefatti fremiti
di zolla.
borgo di San Petronio, Bologna. 17 ottobre 2016
Nell’orecchio
dell’immoto meridiano
in cui
solo le brume
della sera
………
borgo di San Petronio, Bologna. 17 ottobre 2016
Levare
bianco
da un dipanare lento
e
piano, una brezza
a —
pena
borgo di San Petronio, Bologna. 17 ottobre 2016
Vereconda
e
casta
smarrita breve
ai versi del mattinoSilenzio
e
poi
rosa spersa
di luceil cielo
azzurro pallido
segnato da
correnti
borgo di San Petronio, Bologna. 19 ottobre 2016
E
d’oro
nel mattino si punteggia
nell’alto
alle cime
borgo di San Petronio, Bologna. 17 ottobre 2016
Degli alberi
alte — fronde
bagnate di luce
beneàugure
di azzurri sereni.
fondazza di Santa Cristina, Bologna. 16 – 18 ottobre 2016
Nelle brume
delle prime sere
di viole
di campane
una letizia tintinna.
borgo di San Vitale, Bologna. 15 – 18 ottobre 2016
Sbavature
nel tempo di
piogge discinterigano greti riarsi
senza fine
il corso dei giorni.
borgo di San Petronio, Bologna. !4 – 15 ottobre 2016
M’incuba il tempo
dei suoi frutticon gli occhi chiusi
nelle attese del mondo.
borgo di San Petronio, Bologna. 13 ottobre 2016
Tracima e
spande
la Madre distesa ai verdi
con le sue dita d’oro
………
villaconvento di Lecce. Ottobre 2016
Nel buio
della terra
la pietra manufatta
manifesta
i bruni grani
del sogno
piazza Maggiore di Bologna. 11 ottobre 2016
Rivederti
al catino di pietra
e
riconoscerci etuffo al cuore
il tuo tocco di
fonte sorgivae si getta
e
modella
fluente
l’impronta del tuo corpo
di voce.
colonnata di Carrara. 25 settembre 2016
E
incubare nell’orecchio un’attesa di canto.
bologna. 27 settembre 2016
Vivido splendore l’Orizzonte
s’inclina immensoe
luna e
stelleal tramonto della notte
che trascorre nel cielo.
spezia. 24 settembre 2016
Non mi ricordo il mare
non ricordo la luce
dei giorni vicini
non ho abitato nell’orecchio del mondo
……..
bologna. 30 settembre 2016
Una grotta di stelle
il cielo
sopra vestigia rupestri secolari.
autostrada Adriatica. 29 luglio 2016
Saldato il cielo
al mare alla
collinanella sera che
schiarisce.
autostrada Adriatica. 29 luglio 2016
E il crepuscolo di rose accende la collina
……….
autostrada Adriatica. 29 luglio 2016
La città si è fatta in qualche notte d’autunno, di ritorno dai boschi nella collina
efflorando
a ogni pietra angolare
di
gotica nostalgia.
Castiglione. 20 settembre 2016
Le ombre che sopravanzano l’oscurità
— vuol dire che il tempo si è fatto
carne
e buio è l’amplesso
di secoli d’intimità
di sale.
Castiglione. 20 settembre 2016
Vivido
corpo della luna
nella parte di buio del giorno
immensa
quando gli astri vicini
……..
borgo di San Petronio. 20 settembre 2016
La muta delle foglie
d’ampiezza il cielo
radica di
Bianco.
borgo di San Petronio. 20 settembre 2016
Piumate iridescenze
della luna
incastonate la notte
al sogno di gessi
di cristalli
di sale.
bologna. 17 – 18 settembre 2016
Si snuda l’aria
al fiato della notte
in cui respira
di timo e
rosmarini
un ascolto di zolla.
borgo di San Petronio. 19 settembre 2016
Automnale
L’air se dénude
dans l’haleine de la nuit
où l’on hume thym et romarin
écoute d’une touffe
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
E
di fremiti
rincalza il giorno il sonno
un po’ più in là.
bologna. 17 – 18 settembre 2016
Germinale
di arancia e
d’azzurro
di silenzio splendore.
bologna. 17 settembre 2016
Silenzio sorgivo
nello spazio fra
due passi di piogge
nella notte.
bologna. 17 settembre 2016
Mistero
toccante la buia densità notturna
e
l’ala dell’ascolto.
bologna. 15 settembre 2016
Corpuscolare fine di una rosa
— segreta dall’alba al tramonto
sul fondo del cielo
bologna. 12 – 15 settembre 2016
Solícita levedad
en ofrecer una rosa
solícito el aire luminoso
y amable
………… *
Sollecita levità
nel dono di una rosa
sollecita l’aria luminosa
e mite
e i versi — a tratti
fanno faville dai nidi segreti
degli ultimi nati.
bologna. 14 settembre 2016
*
traduzione dall’italiano
di Marina De Rose @dipiunonchiedo
Di slancio verso l’altitudine incontro all’altomare
sconfinare d’incolti claustrali
e fino al tempio dismesso
salmastro
ancestrale.
( in sogno ) 14 settembre 2016
e rinunciare
alla menzogna patriarcale di Colei che porta distruzione
— sciogliere la finzione del suo viaggio disarcionare da sé
la legge
l’oscurità …
Dicono :
Dalla tomba alla vita
Ritorna
La kore sposa… e non sapevano
Degli occhi bianchi e rossi.Procede
Senza madre
Senza scorta.
Tutte le età porta con sé,
La nudità di una rosa.
( La kore sposa )
Madre.
Così distolta dal tuo sguardo
E sola
Non ho creduto alla paura
Che mi metteva l’Inferno
Che mi serrava le viscere
Che già mi aveva derubato il passo.Poi
Quando il mio gesto
Ai polsi ha rinunciato
Alla sua volontà
— allora ho visto e creduto
Alla mia fine.
Quelle tue mani
In cerca nel mio ventre
Hanno fermato la mia immortalità
— la mia innocenza, dicevi.E nell’angoscia seguita allo spavento
La castità della mia prima voce svaniva.*
La kore sposa,
Sposa di te
Compagna al buio trono.La tua frode non fu rapirmi ai venti
All’abbraccio del mare
Alla madre sempiterna fiorita
— ma la tua legge
Con il suo confino.*
La cara madre
Voluttuosa e feconda
Sorride nelle selve
Corre con gli animali.
Non sa la madre l’Inferno
In cui gli sguardi stanno separati
E il vivere
Si riproduce senza più generare.*
Quando l’occhio fu dilatato
E preso al buio
Vidi
Il riflesso che non aveva vita
— ed ero io, bisognosa di cure
Per durare nei ferri.Lui non si oppose allora, ed io stupii. Lui mi lasciò vagare.
Io — io non cercai la madre.Ogni tentata via portava sempre a lui, alle sue mani
Che legano
Forti più dei Venti
Sciolgono le membra più lontano del mare.*
Non saprei dire lo scarto misterioso
Per cui trovai l’uscita :
Di nuovo seppi l’aria, la cara luce intorno
E questo bastò.Forse, era l’Inferno ad essere svanito.
Che c’ero stata si vedeva ancora ai bordi dilatati dello sguardo.
Non era invece nel mio ventre l’Inferno,
E per questo io non ero ancora perduta.Ma nemmeno ero io ancora immortale.
Quelle tue mani
In cerca nel mio ventre
Hanno fermato la mia immortalità
— la mia innocenza, dicevi.E nell’angoscia seguita allo spavento
La castità della mia prima voce svaniva.*
La kore sposa,
Sposa di te
Compagna al buio trono.La tua frode non fu rapirmi ai Venti
All’abbraccio del mare
Alla madre sempiterna fiorita
— ma la tua legge
Con il suo confino.*
La cara madre
Voluttuosa e feconda
Sorride nelle selve
Corre con gli animali.
Non sa la madre l’Inferno
In cui gli sguardi stanno separati
E il vivere
Si riproduce senza più generare.*
Quando l’occhio fu dilatato
E preso al buio
Vidi
Il riflesso che non aveva vita
— ed ero io, bisognosa di cure
Per durare nei ferri.Lui non si oppose allora, ed io stupii. Lui mi lasciò vagare.
Io — io non cercai la madre.Ogni tentata via portava sempre a lui, alle sue mani
Che legano
Forti più dei Venti
Sciolgono le membra più lontano del mare.*
Non saprei dire lo scarto misterioso
Per cui trovai l’uscita :
Di nuovo seppi l’aria, la cara luce intorno
E questo bastò.Forse, era l’Inferno ad essere svanito.
Che c’ero stata si vedeva ancora ai bordi dilatati dello sguardo.
Non era invece nel mio ventre l’Inferno,
E per questo io non ero ancora perduta.Ma nemmeno ero io ancora immortale.
bologna. Agosto 2013 – Settembre 2016
Fra le coste piumate
che il Vento
la notte
attraversano i cieli
nel silenzio d’autunno
nell’oscurità
…..
arde fuoco di stoppia nell’ossa
e calcina
Santa Maria dei Servi. 11 settembre 2016
E’ già notte
nel folto dei ramie
risplende la luna
a — dormenta
di foglia in foglia.
Santa Maria dei Servi, Bologna. 11 settembre 2016
E
filature di croci nell’antro solitario delle sere.
bologna. 10 settembre 2016
Alchemica la coppia s’inabissa di sonno
e
si congiunge
sublime
fino alla superficie.
( in sogno ) 8 settembre 2016
Le couple
~
alchimie du couple il se naufrage de sommeil
et
remonte uni
jusqu’à la surface
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Un morso profondo
— che cosa vuol dire
nell’economia
stretta
fra muscoli e nervi
di esistere a — bandonata
perduta.
bologna. 5 settembre 2016
E
si fa grotta
scoscesa di sonno
nel pettoradice
viscerale
risacca di Vento
……
bologna. 4 settembre 2016
Dalla parte
del Vento nel respiro
di leggerezza istruisce
il cuore.
bologna. 1 – 3 settembre 2016
Ricominciare dal Vento
mentre trascorre la sua lingua
nell’orto
che batte
ricominciare dall’oro più dolce
sui frutti del melograno
dal lauro
dal fico
dall’albero di limoni.
villaconvento di Lecce. 23 agosto 2016
E
l’azzurra trasparenza nel clamore di una stelladel vento
la brillanza
Borgo di San Petronio, bologna. 28 luglio 2016
E l’oro di cicale
consuma ai bordi l’oranel cielo della sera
dove un deserto chiaro
un campo
un aperto di
nuvole
mosso di correnti contorna
s — misurando
una vena selvatica
e
una costa d’eterno.
Borgo di San Petronio, bologna. 28 luglio 2016
Affidarmi
alle tue mani
madre
vorreila più fonda nostalgia
da tutta la vita
sei tu
sogno di tenerezza.
Orti di Santa Cristina, bologna. 20 giugno 2016
Denuncia
questa messe d’amaro
in bocca,
questo fumo che brucia nel polmoniquesto nuocere al varco
i puri di cuore.
bologna. 28 luglio 2016
Scontornato
il cuoretrasale a ogni gemito nel cielo
che fa il ventoe
buia non è più la notte
quanto più scuro
e fondo
il male
nei pensieri dell’uomo.
Borgo di San Petronio, bologna. 28 luglio 2016
Una vena di
bronzi
e
la scaturigine d’arie
sonora.
Nella piazza Maggiore, bologna. 26 luglio 2016
A —
nidano vapori
d’aria
e
acque
mutano il chiarore
lento,
nelle sere.
bologna. 25 – 26 luglio 2016
In bianco
e
nero la luce
si allontana.
bologna. 25 luglio 2016
Sono giorni in cui non si può più tenere a distanza una vena di dolore immenso.
26 luglio 2016
Da dove schiude
l’aria chiara
e un levare lento
di sera
irragia di
perla
e di roseda dove origina lo strappo
in cui
scivola
senza ostacoli — niente
da fare,
anche se tutto è incompiuto.
Borgo di San Petronio, bologna. 24 luglio 2016
Pianamente
piove
e
sono baci di foglia.
Borgo di San Petronio, bologna. 15 luglio 2016
Ondeggia
nell’oro di cicale
incrina di
senso
di parole il cielo
vertigina.
Giardini Margherita, bologna. 18 luglio 2016
Turchino
un candore
e il verso dell’ora che si consuma.
bologna. 22 luglio 2016
Una dovizia
d’arie s’asperge
luce mani —
festa compiutamente
d’altrove
qui.
bologna. 17 – 22 luglio 2016
Dilettoso e piano
moderato
clama di gorgheggi
al nido,
e
più dolce arrota il sole
in gola soltanto
per loro.
Borgo di San Petronio, bologna. 15 – 22 luglio 2016
Declina l’estate
nel cielo dissimili
muovono
i versi.
bologna. 15 – 22 luglio 2016
Divisi al cielo ed è rimasto
il blu
incandescente
solo.
bologna. 17 – 22 luglio 2016
35. (Surrounding)
Delle atmosfere di demoni
delle ascensioni beate
della gloriadel buio del dolore del pianto…
( delle rivelazioni che portavano le antiche figure ha dissipato il gesto – l’incastro che faceva
il tutelare
assembrando di quelle gli attributi e preparando così l’analogia )
Quello che viene è la forza e la violenza dei Voli una seminagione danzante nei gesti
dell’uomo
per il sogno di pittura
più vivo che mai.
bologna. 23 novembre 2013
Mattino muto con un vento leggero e illuminato. Senza voce.
Ascolto, infinito. Luce impercettibilesale
e
bagna con il suo splendore blu
di cobalto il cielo.
Borgo di San Petronio, bologna. 9 agosto 2007
Per l’estensione del cielo
della nuvola di — panare
la durata e
uno schiarire
di sonno.
bologna. 13 luglio 2016
Con quanta leggerezza
nell’aria trasparente della sera
d’estate la mole petroniana.
bologna. 12 luglio 2016
Azzurro cotto sulla pietra d’oro
di arancia e
di miele.
bologna. 11 luglio 2016
Il silenzio del mattino si leva caldo e chiaro, e dai Giardini in lontananza che contornano il borgo versi di cicale rimano il sereno della maestà estiva. Dall’alba al tramonto consumano del cielo l’eternità di durare
e ne disperdono polveri
e
oro.
Borgo di San Petronio, bologna. 10 – 11 luglio 2016
Batte il raggio contro il
cielo
il fuoco
il
tempo cola via.
Borgo di San Petronio, bologna. 9 luglio 2016
S’intreccia vacillante
di nidi
ai versi di cicale.
Borgo di San Petronio, bologna. 7 luglio 2016
Senza suono
caducità di
vivere eterna si
rinnova
e aggiunge un volo
e
una foglia.
Vivaro de’ Pepoli, bologna. 7 luglio 2016
D’arance e di miele
quest’ora sopra la
la zolla che ci addormentaIn un letto di pietra.
Jerusalem Bononiensis. 26 giugno 2016
Per
quali nominare
di chiarità in —
canta
l’ariae
si fa eterno.
Jerusalem Bononiensis. 26 giugno 2016
Sigillo di questa lingua
un alitare angelico
ricorre dai venti
e
sulle acque.
Jerusalem Bononiensis. 26 giugno 2016
Orlate d’oro,
a tratti pare che il sangue traspaia
quasi spumeggiando
nell’inclinarsi
nel raggio
al tramonto.
bologna. 25 giugno 2016
Dis — tare del
cielo
fatto più prossimo
nelle grida di rondoni
fra le correnti.
bologna. 25 giugno 2016
De l’espace
~
Le cri des martinets
dans les courants
nous rapproche
d’être – du ciel
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Dalle rose
polveroso vespero a
battito d’ali,
e
gridano i rondoni nel
tramonto
che muore.
bologna. 23 giugno 2016
a L. Z.
Brillano
le note in faccia al giorno sereno,
di sotto la volta
di pietra più chiara
dal tuo sorriso.
Jerusalem Bononiensis. 22 giugno 2016
e —
sere
del silenzio l’attesa
nel cielo
bologna. 22 giugno 2016
Limo sognante
sulla costa
dei versidove palpebra chiusa
di fiume
riposa.
spezia di Liguria. 7 aprile 2015
Dell’angelo
Tra
vivere morire
nell’attrito in cui
s’annunzialevando.
luni di Liguria. 6 aprile 2015
Dissigillata
vastità del cielo
immensa
in quella del
platano
dischiusa.
bologna. 15 giugno 2016
immensamente
al desiderio
alla sua eco.
bologna. 15 giugno 2016
Nella notte, dopo aver lambito un fiume per i suoi greti, dal mio destino ho raggiunto a piedi l’uscita.
bologna. 13 giugno 2016
Dans la nuit, après avoir parcouru les gravières du fleuve, j’ai rallié à pied l’issue de mon destin
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
Il segreto dell’oro e il corpo cavo dei secolari
Giardino d’ulivi secolari, strada provinciale Lecce – Torre Chianca. Marzo 2016
a Pierre Soupir
Dischiusa i — magine
vede
la fine intrasparenza
dei mondi
apparire
qui.
bologna. 12 giugno 2016
Quale sfogliare di derive
dai battiti di bronzi
nella mente
del cielo
bologna. 13 giugno 2016
Dall’a — perto di silenzi nel cielo
grida di rondoni
segnano le vie.
bologna. 11 giugno 2016
Nel corpo nero della notte
come un vascello cavo
di silenzie ricadute d’ardore
alienano i flutti alla deriva.
bologna. 10 giugno 2016
Sottile
delicata fonte di
voluttà
di vivere eterno
in questo lume d’ariaInfinito sorriso.
statale 16, Puglia. 7 giugno 2016
Di quale inabissata
nostalgia
richiama il merlo
da queste grotte di piogge
nel cielo.
bologna. 9 giugno 2016
Come nel vento sulle messi
la voce delle spighe il nome mio
se mia madre lo chiama.
villaconvento di Lecce. 7 giugno 2016
Meridiana la deriva
degli incolti di luce, di
silenzio
tragicopunteggiato del ricordo di …che dolce festa faceva quando era vivo il sangue sulla pianura
e
sono campi di grano
e papaveri
in fiore.
statale 101 Lecce – Gallipoli. 6 giugno 2016
Azzurro chiuso
di vertigine
il cieloal verdemare
Sigilla
di silenzi.
torre dell’Orso. 6 giugno 2016
Dileguare im —
manente
del mondo,
per il deliquio chiaro
nel fulgore panico
meridiano
del cielo
inattingibile
venire meno del cuore.
san Lazzaro di Lecce. 4 giugno 2016
Accordano la terra
e il cielo
un dimorare di luce
sommesso
alla ferita.
marangi di Lecce. 1 giugno 2016
Un volo sospeso
di gabbiani
e il sigillo del mare
all’altezza del cielo
autostrada Adriatica. 31 maggio 2016
Nella cesura verso
la levatura
del mondo
e
una stella
che si vela di roseUna foglia ha schiuso il filodendro come
la palma aperta di una mano. Iridati annunci di luce a oriente appaiono nel cielo e svaniscono e
si ritrovano un po’ più in là, come a segnare il cammino. Un bambino.
autostrada Adriatica. 31 maggio 2016
Mattino di fiori viola
Coronato di passeriBendato di un sogno d’acque il cielo
villaconvento di Lecce. 1 giugno 2016
Luci a stella
fra i rami
notturni
del melograno.
villaconvento di Lecce. 3 giugno 2016
Verdenotte
di biade
profuma dolcissimo eterno.
villaconvento di Lecce. 1 giugno 2016
Lume disciolto d’acque di notte
il blu del cielo naviga
più di un fuoco di stelle
punteggia l’infinito.
bologna. 29 maggio 2016
E
s’incamminano
piano come
battiti di ciglia
sulla pagina di foglialevare di pioggia
bologna. 29 maggio 2016
Per
quale luminosa alchimia
il culmine del
fulgore
rin — tocca
questo dolore fondo
e
sordo
innerva le nostre diserzioni
al destino
d’inestinguibile pianto.
bologna. 28 maggio 2016
A — corpano
le cellule nervose
all’aria elettrica
a — densano
midollo
e silenzi.
bologna. 28 maggio 2016
Notturna la vena d’acque
tracima le correnti
e
luce manifesta
di brividi la vita
al mondo.
bologna. 27 – 28 maggio 2016
Cupo
lume acceso d’azzurro
nella pietra
che porta
la vertigine
bologna. 26 maggio 2016
Stratificate velature
informano il sereno
di quali
molteplici
di — stare.
bologna. 26 maggio 2016
Per un poco
viene a piantare
di canto
la fiamma
levare del giorno
bologna. 26 maggio 2016
E quando lo slancio è vinto nella polpa viva
un richiamare nell’aria
tormenta di
versi
l’uscita.
bologna. 18 maggio 2016
E
niente succede
di fine
o elevato
ma un sopraffare di forze
che spinge a
cadereun letto di fango
bologna. 18 maggio 2016
Silenzio
non è
ma radità
di tessitura
in cui
gettare una radice.
bologna. 18 maggio 2016
Inter — detta
superficie fino a
toccare
a
espellere da me
quest’aria
di annunzio
senza corpi
o
parole.
bologna. 18 maggio 2016
E
nell’alto
grida
circolari
informano un canto
( in sogno ) 25 maggio 2016
Volta al
calice
stellato nelle correnti
( in sogno ) 25 maggio 2016
Nella distanza
di
aureolati
serenidi giorno
di notte.
bologna. 20 maggio 2016
Radità
nell’
orecchio
di crinali dolcissimi irragianti
bologna. 22 maggio 2016
Polveroso l’azzurro
di durare
………..
bologna. 22 maggio 2016
Tra — puntano
la filatura
d’azzurro e
d’oro,
la levatura d’acque
del giorno
e alla distanza
notturna
an —
nidano
di canti.
bologna. 22 maggio 2016
Schiarito
il blu del
cielo
del tempo e
vano
immensonello spavento di certe giornate estive …
bologna. 23 maggio 2016
Al
culmine scheggiò
nel silenzio
di versi
un
canto.
bologna. 24 maggio 2016
Piovono
parolecedono il passo le ombre della sera
cadono
petali di
fiore un ostensorio
il viso.
bologna. 23 maggio 2016
all’accorato pensiero di Francis Royo
E piove
a battiti
di cuore
un’aria lieve
rintoccava ed era
un’ala di rose
al cupo suono dei bronzibenedette siano le parole
miracolose
le parole
se ora levano le voci
in cori di preghiera.E viene sera,
e addensano i sereni
di Magnificat Anima Mia.
bologna. Maggio 2015 – Maggio 2016
Cliccare QUI per La Scalinata dei Poeti di maggio
Nel sereno singolare
il grido
di un rondone
lanciato
in
volo.
bologna. 21 maggio 2016
Sbattono i piedi
a-lati
risalendo
di brividi
il fondo di correnti.
bologna. 20 maggio 2016
bologna, piazza Giosuè Carducci. Maggio 2016
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
Tra —
secolano i cieli
sulla bocca
nera
del tempo.
bologna. 15 maggio 2016
En mai
Stupé —
faction des cieux
sur la bouche
noire
du temps
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Dimenticata
per tutto il giorno
un velabro di luce
fu mancare-di-Leie dis — orienti
le ore
mentre si stagliano
di uccelli
mortalità miracolose
a-perdi-fiato
nell’orecchio
bologna. 9 – 13 maggio 2016
Più solitaria
la città, e le mura
serbano l’ombra
di transiti
di meraviglie
sotto la volta del cielo………..
bologna. 8 – 13 maggio 2016
E piove
a battiti
di cuore
e un’ala di rose rintoccava
lieve
al cupo suono dei bronzi.
bologna. 30 aprile – 13 maggio 2016
Tintinna il verso
dai giardini nel cielo incerta una luce
bologna. 9 maggio 2016
Di petali un levare
sul solco eroso
della notte che si distendee si fa lume
l’alveo di quale schiuso sperare
senza oggetto
e lieve così
lieve …
bologna. 11 – 12 maggio 2016
Nessuna immagine trapassa dalla notte al giorno, dall’oscuro alla luce. Nient’altro se non questa mia voce sola che attinge da lontano — più lontano, più indietro nel tempo …fino alla scomparsa di memorie da evocare,
fino al punto in cui l’indistinto
è vinto di chiarezza
da un granello
di terravengono le parole, e non sono le immagini
e finalmente le cose sole
si fanno innanzi
dalle parole.
bologna. 12 maggio 2016
Sbendata la fronte,
sopra di lei è nuovamente il cielo azzurro di smaltosola
sopra l’altare abbandonatatutto intorno la terra
di pietra
di fiori bianchi, riarsa e incolta.
Nell’aria chiara sembra disciolto al sole
forse il sogno
di schiere di guerrieri in armi
che cingevano della sua vita il corsodel loro ferro di morte
risuona l’eco in questo vuoto sereno
nei versi di cicale.
Terra d’Otranto
luglio – settembre 2013
( revisione del testo, Maggio 2016 )
Riserva naturale Cesine, San Cataldo di Lecce. Luglio 2013
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
Ifi — genia senza parola, e muta
nello spavento greco
dell’invenzione tragica
della catarsi.
bologna. 6 – 10 maggio 2016
Fra la terra e il mare
nel durare di luce dei più arsi sereni forse più di una brama
sogna ancora di lei.
bologna. 4 – 10 maggio 2016
Salpate le navi con il favore dei venti – dicono – per la prova dell’orrendo delitto
disertata la spiaggia
e il mare
disabitate le macchie odorose
le radure …
bologna. 4 – 10 maggio 2016
« E’ la vergine in — colta
data a maggese
dal padre
alla notte alla morte
alle rotte degli a — bandonati. »
bologna. 4 – 6 maggio 2016
Alla terra mortale a tutto quanto è
miracolosamente vivo
la kore immolata, la figlia
all’altare
per sempre distolta nello sguardo di madreIfi
geniaIfi
genia
…………….
bologna. 4 – 6 maggio 2016
estratti dall’anteprima di traduzione
Manda scintille il cuore di Gesù e intanto a noi viene uccisa la parola arrestato il vento e l’amore che come dice qualcuno sarebbe anche il tempo …
… ma dove non siamo la luce è bella tuttavia / fra le mura di un tempo era il solo orizzonte, non vedendone l’occhio che segni e rifrazioni,
… parlare sì senza predare e strappare rendeva un cielo al caos, guidava fuori un poco dal nostro soffocamento,
… poi senza prendere, danzare come prolungamento di lei, essere allora il suo corpo issava nel reale il tutto fino al desiderio,
Pygas io l’invento, mi esce dalla bocca, libera reclusa strana al centro dei risospinti che migrano nella notte verde dai fiumi dimenticati, la sola ancora munita d’ali e del ricordo di allora.
Testo di Serge Marcel Roche
Cliccare QUI per il testo originale in lingua francese
Cliccare QUI per l’anteprima di traduzione
Verso dove questi cammini
nell’atmosfera
di quale natura elementare
che si respiramadreselva che non appare
se non a — traverso
bologna. 29 aprile 2016
Nell’abbondanza
di segni
d’avvenire,
d’incavi nell’aria
alle proprie mani di orizzonti
di vissuto
in sogno
…….
( in sogno ) 30 aprile 2016
S-compare di fremiti
l’impronta
e la sua spintache istruiva le viscere
d’in — tatto secolare
di pietra — luce.
( in sogno ) 1 maggio 2016
L’aperto delle sere
s’incammina
di crepuscoli e
d’oro.
bologna. 29 aprile 2016
E poi qualcosa inatteso ti cambia…le priorità delle cose di sempre non si ritrovano più…
Cliccare QUI per l’articolo completo
Ovunque annidano di neve sulle tracce del verso,
assiepano
biancori
fino all’altezza del
canto
di uccelli
alto tanto da echeggiare
senz’alcuna visione.
bologna. 29 aprile 2016
Di rosalattea
l’avanzata della sera
e un resto di canti
nel crepuscolo
sbriciolano
l’o
ra.
bologna. 28 aprile 2016
Così giunsi ai giorni della Resistenza
senza saperne nulla se non lo stile:
fu stile tutta luce, memorabile coscienza
di sole. Non poté mai sfiorire,
neanche per un istante, neanche quando
l’Europa tremò nella più morta vigilia.
Fuggimmo con le masserizie su un carro
da Casarsa a un villaggio perduto
tra rogge e viti: ed era pura luce.
Mio fratello partì, in un mattino muto
di marzo, su un treno, clandestino,
la pistola in un libro: ed era pura luce.
Visse a lungo sui monti, che albeggiavano
quasi paradisiaci nel tetro azzurrino
del piano friulano: ed era pura luce.
Nella soffitta del casolare mia madre
guardava sempre perdutamente quei monti,
già conscia del destino: ed era pura luce.
Coi pochi contadini intorno
vivevo una gloriosa vita di perseguitato
dagli atroci editti: ed era pura luce.
Venne il giorno della morte
e della libertà, il mondo martoriato
si riconobbe nuovo nella luce…Quella luce era speranza di giustizia:
non sapevo quale: la Giustizia.
La luce è sempre uguale ad altra luce.
Poi variò: da luce diventò incerta alba,
un’alba che cresceva, si allargava
sopra i campi friulani, sulle rogge..
Illuminava i braccianti che lottavano.
Così l’alba nascente fu una luce
fuori dall’eternità dello stile…
Nella storia la giustizia fu coscienza
d’una umana divisione di ricchezza,
e la speranza ebbe nuova luce.
Pier Paolo Pasolini in La religione del mio tempo. Garzanti – 1961
Cliccare QUI per un inedito sulla resistenza
Piero Calamandrei
…
I morti della Resistenza vollero essere, credettero di essere, le avanguardie di una nuova classe dirigente, pulita e onesta, fatta di popolo, destinata a prendere il posto di tutti i profittatori e di tutti i corruttori. Quei morti furono la testimonianza e la promessa di un autogoverno popolare in formazione : ma finita la guerra, i vecchi vivi risalirono sulle poltrone e la voce dei giovani fu ricoperta da quelle vecchie querele.
Piero Calamandrei
Passato e avvenire della resistenza, estratto da Resistenza e guerra.
Cliccare QUI per l’articolo completo
Scricchio —
la e scintilla
procedendo nel luogo
la caduta di pioggedal silenzio di essere,
pure dis-stare
molto lontano
da qui
bologna. 24 aprile 2016
bologna, via Castiglione. Aprile 2016
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
Bologna, sabes que me voy
para echarte de menos
Modlov
Bologna,
sappi che vado via
per sentirti mancare
di più
bologna, la torre degli Asinelli di scorcio in via Castiglione
Aprile 2016
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
bologna. 22 aprile 2016
Dis — sigillare
il fuoco e
il ferro
dov’era il solco
del cuore
impresso a vivo
nella pelle nuda tra-durre umide
zolle
sul calcinato
di croste.
bologna. 22 aprile 2016
Désceller
Dé-sceller
le feu et
le fer
au sillon
du coœur
imprimé à vif
dans la peau nue trans-poser
des mottes de terre humides
sur les croûtes
calcinées
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
Cliccare QUI per la pagina dedicata sul sito di Philippe Aigrain
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Del peso
la sostanza
filata
cardata a mano
sotto l’unghia
e le dita.
bologna. 22 aprile 2016
Degli uccelli dell’aria il richiamo dei canti, dalla finestra aperta nel silenzio della stanza nel giorno alto nel cielo sul cortile
e batti-cuore
in gola
e mi ricordo,
e sotto-pelle
a pietrisco ferita contro-natura
breccia
all’assedio del cuore.
bologna. 21 aprile 2016
Più lento di viole l’imbrunire
quando inattesa
d’azzurro una mano
accendeva di —
stare
dietro ai tetti,
e
luna che ascende
indistinguibili
crinali a —
venire.
bologna. 19 – 20 aprile 2016
Tumefatta la polpa
nel solco
che scava, al centro del petto
alla vista del cuore.E tutto intorno alla ferita
si brecciano
pietre
s’incrostano alla pelle
— estinto il sangue
cauterizzate le vene
alla radice.
( in sogno ) 17 aprile 2016
Il segno a croce nei venti del cielo
ri-vela il punto esatto di luna.
Santo Stefano
bologna. 17 aprile 2016
Sparuti
agli Appennini sopra il livello del mare
dove
il silenzio di pietra
degli abbandoni
è abitato dei raggi di sole
e di rondini a primavera
i morti nella casa,
stanno impiccati
come nell’isba la poetessa *
— desolato
lo stesso lago del cuore.
* Marina Ivanovna Cvetaeva
Grazie a Lisa. 15 aprile 2016
Scritto nell’aria è il gesto nel suo principiare di carne e sangue e miracoloso entusiasmo. Il tra-gitto fra i momenti diversi che precipitano il prender forma, intermittendo di continuo la volontà nel segno dei suoi divenire.
Accostate – così – tutte le vie possibili di un a-bandonare, che acconsente della forma non più della sua impronta assiepata nelle flagranze di tutti i suoi passare…
bologna. 15 aprile 2016
cliccare QUI per Scritto nell’aria
Nell’irragiamento
tra
la fonte e la sua uscita
bologna. 14 aprile 2016
Una voce di canto
reclama d’es —
sere
qui.
bologna. 13 aprile 2016
Lo sforzo
delle sere, di levare
disfatti ormeggi lontano
nell’eco
di silenzi.
bologna. 13 aprile 2016
Ci sono luoghi-di-colore che non finiscono di trasmutare il segno dei loro divenire
accostati abbandoni
acconsentono
l’impronta di un
passare
passato de –
flagratoE ritornano
e in cerca
assiepando umidori e
solitudini
che non si coniugano
mai.
bologna. 11 aprile 2016
cliccare QUI per una nota
e la nuda infinità
con la pietra
nella sera.
bologna. 11 aprile 2016
Nudité de la lumière
et l’infinité nue
contre la pierre
dans le soir
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Una striscia di coltivo
soltanto
e quanto fascio di nervi a ogni ritorno…
bologna.12 aprile 2016
Le grida dei rondoni
di lucenti solitari
mattinie velature
senza-vento
bologna. 12 aprile 2016
Il mercatino dell’antiquariato, ogni seconda domenica del mese.
bologna, piazza Santo Stefano. Aprile 2016
( cliccare sull’immagine per ingrandire )
Nel deserto del tempo
sereno
appena un giorno di sole…d’improvviso la pietra
al
grido scoppiato
di un bambino
bologna. 10 aprile 2016
Una pazienza di glicini
odorosi
l’età.
bologna. 10 aprile 2016
Stiletta l’uccello
il deserto del giorno di luce
con il raggio del canto.
a Francis Royo, poeta
1.11.1947 – 14.3.2016
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Slow Reading—Parcours de lectures
Fiabesco di luna
l’arpione all’infinità
di
essere
stella.
bologna. 9 aprile 2016
E la trama
a ruote
nell’
umus del cielo
stellato.
villaconvento di Lecce. Marzo 2016
Fioriscono asfodeli nelle piane di Ade come nei giardini d’ulivo abbandonati.
montevergine di Arnesano (Lecce). Marzo 2016
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Basilica di Sant’Antonio da Padova. bologna, aprile 2016
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E
di ali un fremere
tutto
alla base del cuore
a-vicendarsi
di
stormi in volo d’angeli
un tuffo al soffio inter —
rotto, palpitando
e nella volta della notte
misteriosa
levatura in sogno
di nembi che
rischiarano
fino ad estinguersi
nel
blu.
Bologna. 2 aprile 2016
Se la lingua nasce complessa già
e misteriosa
………….
Dissodati
montevergine di Arnesano ( LE ). Marzo 2016
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……. in lavorazione ……
« Rivengo in te — nei tuoi passi se vuoi »
il Tupperware
e la grattugia
arancioni, bagaglio del viaggio. Puliti,
lasciati sul marmo
bianco
di cucina« Posso fermarmi,
se vuoi je m’arrête
nel noi. »
( in sogno ) 4 aprile 2016
In morte del poeta Francis Royo
Farsi stipite al passaggio
del Senza-vento
bologna. 29 marzo 2016
Se faire chambranle
au passage
du Sans-Vent
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain
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Ce n’es pas un esprit qui a fait les choses,
Antonin Artaud Artaud le Mômo
La via stretta della passione
lecce, basilica di Santa Croce. Marzo 2016
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Disertata —
per quanto tempo, questa saldatura
di crinali
con la tavola d’ossa
…….
Bologna. 25 marzo 2016
Uno spazzato vuoto
di vento
al cuore di
niente-da-vedere
disanima
spettro di materia
in superficie
il risvolto alienato
da profondità
— per il di-serto di tensione eretta
nel desolato
si evapora.
Lecce. 22 marzo 2016
Corpo di marosi
metamorfosa
il nome di maree
fumigando nel-mezzo-verticale
alle urgenze del ventobatte-ndo
la nera sempiterna
baluardo di correnti.
Porto Badisco, in Terra d’Otranto. 21 marzo 2016
Imbiondisce la via
piumata
di sotto al livido scosso di correntiil mare nero
San Cataldo di Lecce. 21 marzo 2016
Accostato di luce
il blu del cielo
di notte
vicina e
densa,
nel palmo della mano.
Lecce. 20 marzo 2016
Come la nuca nel cielo degli annegati
così la luna riemerge
dal blu.
Lecce. 20 marzo 2016
Talvolta, l’azzurro
sereno
contorna
un verde prato d’incolti.
Strada provinciale Lecce – Frigole. 19 marzo 2016
~
Parfois, le bleu
serein
enlumine
un pré vert en jachère.
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Resta di che sperare ancora
sulle palmette nell’oro
alle cime dei fichi
— un
resto di gioia
feconda.
Strada provinciale Lecce – San Pietro. 19 marzo 2016
E
uno sfogliarsi di
rose nel mattino.
Villaconvento di Lecce. 19 marzo 2016
je diminue. —
Pierre Soupir
minuendo
nel numero estinguersi
poco di fuoco
— perire minuto
Villaconvento di Lecce. 16 marzo 2016
Per l’incolto, più solitari alberi fioriscono in bianco.
Strada provinciale Lecce – San Cataldo. 16 marzo 2016
Fra due clausure
di pietre
di
dolore
eucalipti sconfinano
( con le mezzelune
laminando in luce di
piogge
di vento )nell’in-cavo
rimosso
di terra sognante
palude-scritta
piumata
di correnti.
Strada provinciale Lecce – San Cataldo. 16 marzo 2016
Non abbiamo edificato cattedrali
— ci siamo fusi
via lucente,
colmando le mancanze del de-siderare.
E senza resti,
nella forma senza corpo
nel punto senza spazio
nel senza-tempo estraneo
all’eternità.
( in sogno ) 16 marzo 2016
Essudato
corpuscolare da cieli
in-colore Sen
za tempo
Villaconvento di Lecce. 14 – 15 marzo 2016
~
suintement
corpusculaire du ciel
in-colore in-
temporel
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
All’aria fina
presenzia
sonora
vita degli uccelli.
Villaconvento di Lecce. 13 – 15 marzo 2016
Di schianto
fosforico
sopra gli ulivi l’oscurità
imperversa
contro-corrente
impercettibili clamori
in lingua di foglia.
Salento 12 – 15 marzo 2016
Rovesciati chiarori di forre
balugina la notte
piena di denti.
Salento. 12 marzo 2016
Corpi di pioggia
si levano
ca-dendo
e
fino al
cielo
Abruzzo. 12 marzo 2016
Schiacciante di-ferro l’osmosi
sonora
che calcina
buio di
notte senza stelle.
Abruzzo. 12 – 15 marzo 2016
Che mi avrebbero saldato il cammino a questo nido di Legioni celesti, per il tramite del danno irreparabile alla nascita nel sale e nella polpa . . .
bologna. 5 marzo 2016
Spiaggiate
derive
di
mareeall asciutto
luminoso dei giorni. Tempo( e le parole nel volume s’immergono
rifratte
da costanti di correnti )
bologna. 3 – 4 marzo 2016
Nel segreto —
metafora di un fiore.
bologna. 6 febb. – 2 marzo 2016
Slanciato non visto,
il volo nel
canto
singolare.
bologna. 1 marzo 2016
Se ne vanno
di baci sulla bocca
dei vivi forgiando del morire
la distanza,
ultimo stupore.
bologna. 1 marzo 2016
Frusciare di notte
nel tempo pulsante
……
bologna. 1 marzo 2016
E
pare tutta s’infiori
l’umida notte
per le sue stelle.
bologna. 26 febbraio 2016
Coniugare
nella notte
la sua voce con la stella
bologna. 24 – 25 febbraio 2016
~
Conjuguer
dans la nuit
ta voix et l’étoile
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Penombra che
allude
di viole nei canti del merlo le urgenze.
bologna. 25 febbraio 2016
Più attuale di me
l’astro lunare nel cielo
e la sua stella
nello spazio profondo
bologna. 24 febbraio 2016
L’altezza del cielo
sulla piazza
cancellano le ombre per metà e piùdel povero cristo
gettato fra il portico e la strada
la cantilena questuante non desta
un moto del cuore
tanto stanotte la Grazia
ci manca.
bologna. 23 – 24 febbraio 2016
Concepirsi
nel guardare di
un fiore.
Chiusa di Casalecchio. 22 febbraio 2016
E poi
si è fatto chiaro
un momentol’azzurro
in contro-verso
bologna. 20 febbraio 2016
Non è la forza che manca
— ma un accesso di attese
non finisce di disporsi
palmo a
palmo nella notte
fra il silenzio e l’annunciarsi
delle piogge
leggere.
bologna. 20 febbraio 2016
Francis Royo les mots
Claudine Sales les couleurs
Traduzione dal francese rosaturca
“ tu
tisses
comme feuilles en hiver
une flamme confondante
et glacéed’un chagrin
une mémoire ”
tu,
tessi
come foglie in inverno
una fiamma che confonde ghiacciata
di uno zigrino
un ra-
memorare
Cliccare QUI per l’articolo completo
Nel cuore della notte
sotto un’ala gocciante
nel cielo
profumano primule
la via dell’Aperto.
bologna. 13 febbraio 2016
Affiorare alla schiuma del giorno
con il piede alle sparse correnti,
alla dimenticanza nel sorriso solitaria
lontananza di affetti,
allattata di parolaAria nuova che infiora di vento
La notte di stelle
bologna. 10 febbraio 2016
Rasoterra celeste
il richiamo
al selvatico eterno
dal profumo di un fiore.
bologna. 10 febbraio 2016
Nel palmo
della mano
un’alga di vento sta
sbriciolando,
che non ha più radice
il mare.
bologna. 9 febbraio 2016
~
dans la paume
de la main
une algue de vent
se désagrège
la mer
n’a plus de racines
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
In potenza raccolta
nel gemmare segreto
dal sonno di bocciole
………….
nella forza del pugno
scettrato
di una pigna
di fiori.
bologna. 6 febbraio 2016
Le nevi di febbraio
calcinando di gelo
imbiancano
di silenzi
un’altra vita( una madre piccolina
riverbera nel buio
cosmi solitari da condurre
nella mano )
bologna. 5 febbraio 2016
In questo fuoco di luce
augurale
che apre il tempo l’azzurro
allo sconfino.
bologna. 4 febbraio 2016
en ce feu de lumière
présage
du temps ouvert de l’azur
illimité
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
E poi fu tutto un gemmare
nella luce radente le sabbie fiorite
dei bugnati
di arenarie.
bologna. 4 febbraio 2016
Superstiti colonne
di boschi di pietra
reggono i porticali
ridotti al silenzio
nel tristo durare.
bologna. 4 febbraio 2016
E nell’orecchio
l’oro germinale
di un azzurro( i cori lontano
del chiarore
che fa il vento )E luminare
dai mondi,
nel mezzo di fuochi.
bologna. 4 febbraio 2016
In qualche istante la nebbia ha avuto ragione su di noi, sulle nostre vite luccicanti e prive di splendore. Un corpo di chiarore per se stesso, ha occupato tutta l’aria e le distanze un dipanare di sogno, e la pietra manufatta e il suo detto solitario nuovamente si confidano nell’occhio restituito d’improvviso alle selve.
rosaturca
En un rien de temps, le brouillard nous a englouti, nous et nos vies scintillantes et privées de splendeur. Bloc de clarté en soi, il a occupé tout l’air et les lointains démêlant le rêve. Alors, la pierre taillée et son dit solitaire se confient à nouveau dans la vue des forêts soudain retrouvée.
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Nota alla traduzione
L’incantesimo dell’aria declinato in un’altra dimensione, altri occhi nei ritagli della nebbia tra la pietra e le selve riecheggiano le parole di Philippe Aigrain, che attraversa la mia lingua del testo con la danza delle sue immaginazioni. Con la gioia di un dono inatteso ricevo la sua traduzione, e mi slancio incontro all’invito dei suoi passi diversi. E quanto più magico diviene questo germogliare misterioso d’eco : a due voci, una doppia melodia nella stessa armonia. Perché quello che conta davvero non è la stessa cosa in una lingua diversa — se mai fosse possibile…. Ma un’altra voce toccata da risonanza, che possa germinare dall’inedito fondo comune di tutte le parole.
Come dice bene Philippe quando parla del demone della traduzione …
Cliccare QUI per la pagina dedicata sul sito di Philippe Aigrain
Fuoco di braci che
disseccano, ardendo
fino all’osso— dormire sul ferro
e cemento
che gravano e
sfiancanofinché il sogno di piogge
nell’orecchio
affranchi questo sforzo
di ri-salita
contro
corrente
al primo sbocco
della vita.
bologna. 30 gennaio 2016
E
notturno il chiarore
si è fatto ascolto del
senza-tempo.
bologna. 28 gennaio 2016
Limpida
minutamente tutta stellata
notte sì cara
da ricordare
l’aria chiara e
un tramonto di luna lentissimo
e
terso.
bologna. 28 gennaio 2016
perché l’infanzia non ha mai fine …
I bambini aspettavano la neve. I bambini non hanno pazienza. Gridavano per crepare le nuvole, disegnando sui loro quaderni dei cannoni puntati verso il cielo basso, facevano cerchio nel cortile, come pagani sotto gli alberi spogli con tutte le loro forze sfidando l’equilibrio delle nuvole……….
Hervé Chesnais
Traduzione dal francese di rosaturca
cliccare QUI per l’articolo completo
Ogni volta tra — durre e poi
Dimentica
e
nuovamente tornare
sui miei passi le sue immagini — le sue ? Le mie parole.Il testo, la marea del corpo che forma questa voce. sempre là che riecheggia la sua attesa, e innestato alla mia lingua a colpi di incisioni. Illeggibile questa teoria di pelle e di saliva, questi orizzonti che si sfanno di polvere. questa traccia del sangue declinato nelle sue calcinazioni.
Tentazione di abbandonare — sempre la stessa.
E poi. Sei tu che leggi per caso e non dici niente. Guardi. Riguardi le parole, segui lo scritto del testo, ti guardi intorno. E’ stato allora che ho visto. qualcosa passare fra noi e potere sospendere il verso del tempo. qualcosa si è visto, è avvenuto. chissà dove chissà perché.
bologna. 23 dicembre 2015
cliccare QUI … chissà dove chissà perché
I nibbi girano il cemento del cielo, le grida sono più lucide, il rumore della città in alto crepita nell’orecchio. Occorrerebbe che il corpo non fosse così stanco. Si vede talvolta un occhio in una parvenza di blu che ci guarda, una scoria di nuvola prima che si dissolva. « Ah, mais n’oubliez pas le sang toujours sur la route, les solitaires que l’on calcine… » No, noi non dimenticheremo della foresta il sangue che passa ogni giorno sulla strada, e nella savana gli alberi calcinati anneriti, solitari nella morte. La pietra si arroventa e noi a cuocere nell’oblio. a predire di nausee, di spasmi. eppure a sentire lontano, così lontano da superare la distanza degli aerei. a prendere l’aria cattiva che ci spezzerà le ossa e addormentarsi dicendo che non esiste niente. auscultare gli hiboux asmatici. avere le dispepsie lunari. affannare tra schiuma e lenzuolo. seguire sul soffitto tutta una geografia di macchie e resti dei nembi di pioggia. volere, in sogno, penetrare degli istmi che si restringono. ancorare la piroga al letto. Poi vorremo che tutto questo finisca, come finivano i vecchi dischi continuando a girare, scricchiolii di zaffiro sul fondo dell’orizzonte nei secchi pascoli.
Serge Marcel Roche
Traduzione dal francese e corsivo in italiano nel testo di rosaturca
cliccare QUI per l’episodio in lingua originale
cliccare QUI per la nota a margine
QUI un’anteprima di più episodi tradotti in italiano
Anche il silenzio dorato
nell’interstizio
colato di
Luce.
bologna. 25 gennaio 2016
~
Et le silence doré
dans l’interstice
où suinte
La lumière
~
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Silente
come un conflitto
irresoluto e
vivo
e aspro di silenzi.
Hai infilato la mia porta
vibrando
la tua presenza
nel luogo in cui
non eri attesa
e scompigliando
l’interezza e
l’oriente
del canto.
bologna. 21 gennaio 2016
Da quale accesso
risorti per quale lungo viaggio
giungete
fino a noi,
le nostre vite
fermando con
lo stupore
di un
perché.
bologna. 21 gennaio 2016
Ri – discende
di fremiti e
voluttà
nella luce del giorno
discioglie le ossa senza
canto.
bologna. 20 gennaio 2016
Nell’ondivago
mareblu nel corpo vasto
misterioso e
certo
leva il suo piede
lo scritto di corrente.
bologna. 19 gennaio 2016
per il giorno della mia nascita
E il non avere
luogo
da tutta la vita,
ma una vena di vento
rasoterra fra i verdi
che profuma di
Aperto
e un frinire di notti
di stelle
erano segni
certi
di poetica follia.
bologna. 15 gennaio 2016
E ancora tutta una migrazione di stelle
e il passaggio di un’ala
senza verso
…..
villa convento di Lecce. 9 gennaio 2016
Puis tout un exode d’étoiles
et le passage d’une aile
sans envers
aux bords
de la nuit
Traduzione dall’italiano di Philippe Aigrain @balaitous
ATELIER DE
BRICOLAGE
LITTÉRAIRE
Nelle valve fluttuanti
fra notturno e
marea,
toccata d’acque la
carne
nell’interregno sonora e
muta
ri – fondasi
posa
…..
bologna. 14 gennaio 2016
E lo stupore negli occhi
del dio
alla vista raggiante della notte stellata
……
Il cuore – quieto – comprende
la necessità
del suo nascondimento.
villa convento di Lecce. 9 gennaio 2016
Accumuli di bianco
senza vento
trapassano le ore all’orizzonte
trattengono
riserve d’acqua
intorno,
alla deriva.
villa convento di Lecce. 9 gennaio 2016
Eterne ricorrenze di marea e
toccata da carne
la pietra,
di verdi tremuli
il vento, e di dolcezza
di rovi
odoroso lo spirito del frutto
per un’altra stagione.
torre della serpe, Terra d’Otranto. 8 gennaio 2016
Serale,
un trastullo di baci
nell’umido sale
dall’aria incolore.
bologna. 27 dicembre 2015
E come posa d’inverno la pietra
salmastra
angolare
di secoli manufatti
nell’imbrunire
di un’aria
di mare
……..
solitaria
architetta
nel capriccio dei venti.
bologna. 25 dicembre 2015
Sul bruno porfido bagnato nella notte
attendere
agli antri di un
cuore,
in gelida
luce sospesa
che annebbia le ore
……
bologna. 21 dicembre 2015
A te ri – guarda
questo calare di luna che
ti avvicina
straniera creatura di questi luoghi
– tu, che hai
cessato
di pensare
la tua mortalità
disabitando
questo vascello intagliato di secoli.
bologna. 20 dicembre 2015
Per tutti quanti camminiamo nel buio di una ferita che non rimargina mai, possa stanotte una Luce danzante diffondere il conforto della sua cura.
bologna, Notte di Natale 2015 :
esterno, levare di luna sul quadriportico di Santa Maria dei Servi ;
interno, cattedrale di San Pietro, pala d’altare di Donato Creti, 1736. Particolare dello sfondo con la vista della città.
( cliccare sulle immagini per ingrandire )
Tramontano le lune
sulla casa
ed è come piovesse di mistero.
bologna. 16 – 19 dicembre 2015
Nella notte sull’abside
alla volta celeste
limpidissimo
il taglio
di luna.
bologna. 17 dicembre 2015
“fino al tempo in cui spenta sarà la luna”
Grotta istoriata
d’ombre
al
posto del cuoreSul lastricato echeggia
il battito dei passi
e non si addentra
al mistero
una sola parola.
bologna. 17 dicembre 2015
Al mattino
tastare la ferita
che segna
a dueE una gabbia di costole
e
vento
bologna. 17 dicembre 2015
Da quale forma di membrature
affaccia questo volto,
da quale inclinazione
si levano lo
sguardo
la parola
…
bologna. 17 dicembre 2015
Dimorare nello scomodo
anfratto di
voce senza,
a
questa venuta
sottomessa o …Tentare il passo e
l’arida distanza
e un resto d’insonnia
nell’eco di parola.
bologna. 17 dicembre 2015
Mi attraversa
di brividiIo so
qualche cosa di vivo
a innesto
mi coglieNell’ora senza più parole.
bologna. 17 dicembre 2015
E sul confine
ruscellanti
silenzi
bologna. 16 dicembre 2015
Nella notte
solitaria
nell’autunno di viole
muove
di primavera il
sogno di un — Tu,
a verdeggiare.
bologna. 16 dicembre 2015
Il deserto lo attraversa
con un fiore
tra le maniporta un sigillo nelle mani
– è
come un fiore
bologna. 16 dicembre 2015
Le ore sottili
tengono
il filo
al soffio di parola
bologna. 14 dicembre 2015
L’inattingibile distanza che
ci separa
le notti
diverseE si ferrano
le ore
del conflitto di vivere.
bologna. 14 dicembre 2015
Un resto
di brividi di sonno
fra
la terra e il
cielo.
bologna. 12 dicembre 2015
E sono grotte
scavate
da marea
……
bologna. 12 dicembre 2015