. . . . …
nell’aria
i tuffi che fa il vento
segnati a volo
dal verso degli uccelli
martedi 4 marzo 2025
. . . . …
nell’aria
i tuffi che fa il vento
segnati a volo
dal verso degli uccelli
martedi 4 marzo 2025
nell’incavo giacere
alla distanza
fra spalliere di piogge
e silenzio
infinito
4 mag. 2024
e siamo noi alla radura!
al centro del vuoto di luce
sotto al cielo
5 mag. 2024
più vicina di quanto non creda
a quei chiari del bosco
giunta come non so
e si approssimano le distanze
25 apr. 2024
diciamo — VENTO
ma è un insostenibile distare
che si fa prossimo
lucendo
25 apr. 2024
. . . …. prima di cominciare
E
nell’attesa
di
parole
come sogni di granai.
Simile ad
acqua di correnti
sospinta nel suo letto
così la voce
al
posto suo
nel raccolto del canto.
Alla siepe della sera
un giro solo
di
vento
e
tu
s o v v i e n i
alle fronde.
Una gioia di rose
sulla pietra
al bacio freddo della sera.
Un chiaro del cielo
nell’azzurro delle sere
alita di prati
palpitando
davanti a un ciliegio in fiore.
bologna.
Marzo – Aprile 2023
Il Polesine di Eleuterio Telese
II
Offrendoti vicina
allo
sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
27 sett. 2022
Tra — luce
alla finestra
il sogno di
un
albeggiare
di
glicine.
1 dic. 2023
Alla
tua mano
nella notte
che coniugava
il
distare
e
l’Aperto
si cedono
queste membrature.
28 nov. 2023
Il
cammino a rovescio
di un bambino, fino al
primo silenzio
fra due labbra accostate
in
soliloquio
fra
il tempo
e
l’eterno.
6 – 7 nov. 2023
Dall’opulenza
di oro
e
di
zaffiro, rubati
negli sfondi del cielo
in
cerca
della parola discesa
nelle radici carnali
— per la sua
brace che trasfigura
si scava la terra.
6 – 7 nov. 2023
Il Polesine di Eleuterio Telese
I
T r a — cimano
le ombre
questi confini
in
levare
con — f o n d o n o
generazioni
di
orizzonti terrestri.
7 ott. 2023
Stormiscono le sere al vento
sopra i letti di grilli
lungo
il
fiume di correnti.
ott. 2023
Ci sono urgenze di vento
che corrono
e
il cuore nel mezzo
e
sempre accanto questa
tua risurrezione
che
mi tiene il passo.
27.III – 8.IV.23
Sentimento in
l e v a r e
questa liberazione dall’angoscia di morte.
9.IV.23
… di
tutto il verde
che c’é
viene allo spazio v u o t o
del nome
un
odore su tutto
reclama.
S’
addensa già
l’ombra
e
Tu
baci di rose
fino alla collina.
Offrendoti vicina
allo sguardo hai trattenuto
il passo
il
pensiero
un’aria di
luce in
un istante
il
fiume del tempo ha
cessato.
«Una fiamma bianca, certa e lieve, fiamma più luminosa che ardente. Qualità per eccellenza della fiamma, che galleggia nell’oscurità senza imporsi, come un dono, e fa sì che l’oscurità, pur senza essere sconfitta, cessi di regnare e si ritragga impercettibilmente, senza minaccia di ribellione ; come una palpebra socchiusa di fronte alla nebbia che si ritrae.»
María Zambrano, Dell’Aurora
Nell’
u m u s
delle correnti.
Ri — c o m p o r r e
il
silenzio
ai primi raggi.
Questo momento di rosa
e
di limoni.
Distesa notte
più lontana
attrai
quest’orizzonte che
disfi
nell’oscurità.