La bellezza urgente del mondo

 

 

 

     Nell’azzurro, gli ultimi voli delle rondini portano del tramonto l’ultimo oro mentre si arrossa, e illumina di riflesso sotto distese d’ali.

     * * * Per tutta l’aria si declina un pallore improvviso, che placa. Quella urgente bellezza del mondo vista da lontano più potente s’incarnava  proprio là, dove la Terraferma siede lentamente, invecchiando.

bologna. 21 maggio 2013

 

“Sentíamos ascender a las playas de nuestros corazones la belleza urgente del mundo, innumerablemente rogando que la fijásemos en versos.”
Jorge Luis Borges

 

 

 

Una boccata d’aria fresca

 

 

 

 

Evaristo Carriego

 

 

 

 

Una boccata d’aria fresca

 

 

     Evaristo Carriego, poeta argentino pressoché dimenticato, con i suoi versi ha avuto una grande influenza nel mondo del tango. Vissuto tra il 1883 e il 1912 possiamo ancora ricordarci di lui grazie alla sua biografia scritta dall’amico J. Luis Borges, che attraverso l’opera del poeta si addentra nella storia dell’antica Buenos Aires.

     Nel libro è inevitabile l’escursus di Borges alla ricerca delle origini del tango. Lo scrittore non smette di domandare ad autori e compositori. La sua conclusione giunge come una boccata d’aria fresca.

 

“….una volta era un’orgiastica diavoleria, oggi è un modo di camminare” *

“Si può discutere sul tango, ed è quello che facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico, un segreto. I dizionari musicali registrano una concisa e sufficiente definizione del tango accettata da tutti.; tale definzione elementare non promette alcuna difficoltà, ma il compositore francese o spagnolo che, facendovi affidamento, compone correttamente un “tango”, scoprirà non senza meraviglia, di aver ordito qualcosa che le nostre orecchie non riconoscono, che la nostra memoria non ospita e il nostro corpo respinge. Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attenda, per noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale (quella forma appena accennata ne La Tablada o El Choclo) e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo.” *

* Evaristo Carriego , Jorge Luis Borges. Edizioni Einaudi

bologna. 21 maggio 2013

Eduardo Rovira ” A Evaristo Carriego “