Il primo astro
Per primo l’astro
solitario
sopra i culti di Iside.
Poi una ad una
seguono le stelle nel firmamento,
notte senza luna.
Jerusalem Bononiensis. 9 febbraio 2015
Il primo astro
Per primo l’astro
solitario
sopra i culti di Iside.
Poi una ad una
seguono le stelle nel firmamento,
notte senza luna.
Jerusalem Bononiensis. 9 febbraio 2015
Ai ferri
Ai ferri
con il tempo che si sbriciola
in queste mani
l’eco non vista fiammeggia
di porpore di sole
di distanze incomparabili
che s’aprono
ai bordi nella notte…Un arco zaffiro il cielo
Decumano Massimo (Bo). 10 febbraio 2015
Di miele s’accende
Di miele s’accende sulla pietra
l’ultimo adagio delle luci della sera
e alla distanza si volge
la torre
alla collina.
Jerusalem Bononiensis. 9 febbraio 2015
Della riva lo sguardo
Della riva
lo sguardo solitario
e immenso affaccia alla distanza sul bianco declinare
e gelido, degli spioventi
— s’apre in volo nel suono
di campane lo slancio in gola dei merli.
L’oscurità non passa,
nella sera non più di un accennato veleggiare
di sogni soffusi
di arance
di rose
fra le gole oscure di mura
erte di secoli
sotto questo cielo.
Jerusalem Bononiensis. 9 febbraio 2015
Filtra una vena d’oro
E nessuna parola
ma una luce chiarissima
filtra nell’aria
una vena d’oro
riversa —e non fa male.
bologna. 8 febbraio 2015
Del tempo le rapide
Del tempo
le rapide attraversano di luci
di rose
l’azzurro di memoria
in questo giorno senza ombra
vanno a morire a Sud.
bologna. 8 febbraio 2015
Le luci del tramonto
Trapelavano
le luci del tramonto
di diaspro
di ghiacci
che scintillano di appena rose
di pallido azzurroE il sogno della pieve nell’angolo di strada
sa
gli strazi
che fa il Vento
Jerusalem Bononiensis. 7 febbraio 2015
Bianco da bianco
Bianco
da bianco
cancella il contro-luce
le distanze sono la vertigine
della rifrazione
tra superfici e Marea.
Jerusalem Bononiensis. 7 febbraio 2015
Quanto più vivida
Quanto più vivida l’aria nel mese di febbraio quando viene la sera
e agli spioventi non imbrunisce
il cielo il suo biancore
di neve la noia solitaria
di chi prega
e sa il riverbero della chiarezza in bocca che lo sguardo esclude.
Jerusalem Bononiensis. 4 febbraio 2015
La vasta luna
La vasta luna compie il varco della notte,
sopra le vette le valli
e fino al mare
non celano le stelle
la luce, le scie di piogge rallentate di memoria
di forze
d’inerzie
che sconfiggono anche il più valoroso degli incanti
al desiderio.
Nascendo
colombara (Bo). 1 febbraio 2015
Già s’incastonano
Già s’incastonano a neve
i gorgoglii fra i tetti
e i gocciolii radenti
lungo i muri di città.
E incominciamo a risalire nel paesaggio d’acque…
bologna. 27 dicembre 2014
Lo stesso nome
…lo stesso nome batteva nel Vento.
Bianco e nero
il mattino di dicembre.
Poi una vena salmastra è piovuta dal cielo
dentro letti di pietra,
corre grigia una luce
d’altri inverni marini.
Sulla faccia, di silenzi
lentamente nevica.
bologna. 27 dicembre 2014
I nomi del tempo
I rintocchi nell’aria del bronzo di campane ci segnano le ore, o forse soltanto le mappe nel cielo della luce
come fossero i nomi possibili del tempo
ciascuno con il proprio avvenire.
bologna. 25 dicembre 2014
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Tempo di vals… I. II. III. IV. V. VI. VII. VIII. IX. I – VIII Le luci della sera fra i chioschi del … Continue reading
Freme il merlo
Freme il merlo nel mattino
fra i tetti:
pari il moto del suo slancio nel canto.
bologna. 19 dicembre 2014
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La città abitata fluttuante I. II. III. I – II Palazzo D’Accursio e la torre dell’orologio, piazza Maggiore III Basilica di San Petronio, piazza Maggiore bologna. 19 dicembre 2014
Un calco di viole
Un calco di viole
nelle pieghe del sonno ha trascinato
lo stipite alla foce,
dove in giardini di mare
le correnti
l’una contro l’altra…
bologna. 17 dicembre 2014
Inverno
Di parole sbiadite la paura del buio
cede il passo
alla sera di viole.
bologna. 17 dicembre 2014
Rosseggiava di cenere
Rosseggiava di cenere l’oscuro
mentendo sull’Ora.
Si schiariva nel sogno della rosa
una coltre invincibile di tormenti
di oro.
bologna. 11 – 17 dicembre 2014