Giardini

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            Giardini Le tre e mezza del pomeriggio, nei Giardini Margherita. E’ molto calda l’aria, il cielo azzurro è schiarito da una luce che abbacina senza splendore. Ho fermato alcune fotografie fra gli alberi e le foglie e le ombre. L’orafo dell’aria ha incominciato a colare le sue gemme a sigillo della stagione estiva. bologna. … Continue reading

Il gelo a primavera

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      Di vanità Di Vento, Di gelo di tempesta La Dea si fregia E calca con il suo passo impari Il ritmo Alle stagioni.                                                                     … Continue reading

Sigillature

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         Un dire che sta adeso alla cosa che dice…       I       II        III        IV       V       VI   Più immagini sono visibili su SIGILLATURE – link I – II – III Sigillature nell’aria IV Sigillature nella roccia V – VI Nella carne … Continue reading

Sfocati sereni

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      Sfocati sereni nel cielo sulla città, mentre nel resto d’Italia di pioggia si muore.   “Dove si schiude una rosa decade una rosa e uno è il tempo ma di due verità.”* (Versi da La poesia delle rose – 2 di Franco Fortini)                           bologna. … Continue reading

27.

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      27. (άγγελος) Dove sono – ovunque – Non si può fare a meno di tacere. A meno di non sentire. Non possiamo pronunciarne il nome. E’ la dimenticanza che ne portiamo a dargli tatto e lucore     Sfanno queste opere nostre un poco – per consentire all’Aperto di passare, all’abbandono l’inaudita levità.         … Continue reading

La cura

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      La cura   a Ginevra             All’Albero alla radice Alla scorza. Ai colori che cadono di foglie             All’aria spenta di Luce che esala il suo vapore A questo passo nell’aria che è sciolto              A chi mi cura la scheggia di dolore, … Continue reading

Il giardino del poeta.

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                                Nella piazza di san Petronio Surge nel chiaro inverno la fosca turrita Bologna, e il colle sopra bianco di neve ride. È l’ora soave che il sol morituro saluta le torri e ‘l tempio, divo Petronio, tuo; le torri i cui merli tant’ala di … Continue reading

Ricordando i giorni del fuoco

 

 

 

 

 

 

FUOCHI DI PACE NEL MEDITERRANEO

E’ tradizione popolare dopo il solstizio d’inverno che in luoghi diversi del Mediterraneo vengano accesi fuochi che si lasciano ardere anche per diversi giorni in segno di purificazione. Si tratta di riti legati alla terra, in un momento dell’anno in cui le colture cicliche sono a riposo. Per esempio a Novoli, in provincia di Lecce, i resti delle potature delle viti vengono affastellati in fascine per essere impiegati nella costruzione di un’effimera architettura votata al sacrificio del fuoco. Così in uno slargo alla periferia del paese decine di uomini costruiscono la “focara”, disposti a catena con le spalle appoggiate a lunghe scale di legno poste sulla pira che, fascina dopo fascina, viene elevata al cielo. La “focara” verrà accesa la sera della vigilia di sant’Antonio abate -che ricorre il 16 gennaio -per mezzo di spettacolari batterie pirotecniche che elettrizzano il pignone. Il fuoco arde nel cielo del paese per tre notti e tre giorni, fino alla sua completa consunzione.

Più modesti falò si accendono nella notte del 16 gennaio nei vicoli del paese di San Bartolomé, in Spagna, dove il rito della purificazione si consuma non solo nella sfera simbolica. Qui infatti dopo le celebrazioni religiose, con il calare dell’oscurità decine di cavalli montati da cavalieri si riversano in paese lanciandosi attraverso le fiamme dei falò che incendiano i vicoli, tra le incitazioni dei presenti che partecipano in un’unica atmosfera di sfrenata esaltazione. Il santo è ricordato anche come protettore degli animali domestici, perciò il bagno di fiamme assicurerebbe ai cavalli la buona salute fisica per l’anno a venire —c’è da scommettere, anche al suo cavaliere e alla folla dei partecipanti. Entrambi i riti qui riportati hanno origini secolari e a tutt’oggi hanno la potenza di colpirci -non solo nell’immaginario -con questa loro radice dissepolta di antichità, per questa congiunzione atavica che ancora e per sempre ci rifonda nel segno degli elementi primari della vita naturale che si riafferma, proprio in queste occasioni popolari “di festa”, come una sfida e un rischio ancora densi di carne e sangue.

 

 

 

IF

 

 

 

 

Las Luminarias de San Anton Festival

 

 

 

Lo scritto del mare

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      Lo scritto del mare  Moti di risacca sul catrame.       I       II       III       IV       V       VI       VIII       IX     Riserva naturale “Le Cesine”, lecce. Estate 2012. Più immagini sono visibili su SIGILLATURE (link) … Continue reading