tango

 

 

 

 

Eduardo Rovira

 

 

 

tango

 

 

Il filo teso nel vuoto
sulla notte silenziosa       non si riflette l’immagine
dentro lo specchio nero
     si riconosce al
     tatto di
     un cieco.

Quello che non si danza,
e
si consuma di musica
e abbracci,
abbellimenti
     calore segreto
     di una vena, il ritmo sepolto
     di un battito costante.

appena –sogno di  p o e s i a
se
la danza che viene
si sfa
     turbinio e caduta
     vortice
     smarrimento,
     infinito       profumo animale della vita,
sorriso disteso
a ogni passo
immerso nell’oscurità.

bologna. 29 ottobre 2013
 

Eduardo Rovira ” Taplala “

 

 

 

 

 

 

Una boccata d’aria fresca

 

 

 

 

Evaristo Carriego

 

 

 

 

Una boccata d’aria fresca

 

 

     Evaristo Carriego, poeta argentino pressoché dimenticato, con i suoi versi ha avuto una grande influenza nel mondo del tango. Vissuto tra il 1883 e il 1912 possiamo ancora ricordarci di lui grazie alla sua biografia scritta dall’amico J. Luis Borges, che attraverso l’opera del poeta si addentra nella storia dell’antica Buenos Aires.

     Nel libro è inevitabile l’escursus di Borges alla ricerca delle origini del tango. Lo scrittore non smette di domandare ad autori e compositori. La sua conclusione giunge come una boccata d’aria fresca.

 

“….una volta era un’orgiastica diavoleria, oggi è un modo di camminare” *

“Si può discutere sul tango, ed è quello che facciamo, ma esso racchiude in sé, come tutto ciò che è autentico, un segreto. I dizionari musicali registrano una concisa e sufficiente definizione del tango accettata da tutti.; tale definzione elementare non promette alcuna difficoltà, ma il compositore francese o spagnolo che, facendovi affidamento, compone correttamente un “tango”, scoprirà non senza meraviglia, di aver ordito qualcosa che le nostre orecchie non riconoscono, che la nostra memoria non ospita e il nostro corpo respinge. Si direbbe che senza i crepuscoli e le notti di Buenos Aires non possa nascere un tango, e che in cielo ci attenda, per noi argentini, l’idea platonica del tango, la sua forma universale (quella forma appena accennata ne La Tablada o El Choclo) e che questa specie fortunata abbia, per quanto umile, il suo posto nell’universo.” *

* Evaristo Carriego , Jorge Luis Borges. Edizioni Einaudi

bologna. 21 maggio 2013

Eduardo Rovira ” A Evaristo Carriego “