Ogni volta tra — durre e poi
Dimentica
e
nuovamente tornare
sui miei passi le sue immagini — le sue ? Le mie parole.Il testo, la marea del corpo che forma questa voce. sempre là che riecheggia la sua attesa, e innestato alla mia lingua a colpi di incisioni. Illeggibile questa teoria di pelle e di saliva, questi orizzonti che si sfanno di polvere. questa traccia del sangue declinato nelle sue calcinazioni.
Tentazione di abbandonare — sempre la stessa.
E poi. Sei tu che leggi per caso e non dici niente. Guardi. Riguardi le parole, segui lo scritto del testo, ti guardi intorno. E’ stato allora che ho visto. qualcosa passare fra noi e potere sospendere il verso del tempo. qualcosa si è visto, è avvenuto. chissà dove chissà perché.
bologna. 23 dicembre 2015
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