L’oggetto specifico, unico e costante del pensiero è ciò che non esiste.
Ciò che non è davanti a me; ciò che è stato; ciò che sarà; il possibile; l’impossibile. […]*
Forse il pensiero è soltanto una stravaganza della natura data a una specie, come le corna di ruminanti rari e scomparsi […].
No? Perché no? La nostra testa è gravata da questioni e idee che si impigliano nell’intricata foresta dei fatti, e ci lascia intralciati, orgogliosi di esserlo, condannati a bramire poesie e ipotesi – fieri e disperati.
Estratti da Cattivi Pensieri di Paul Valéry, a cura di Felice Ciro Papparo. Adelphi, 2012