Finestre e davanzali.

 

Finestre e davanzali.

Giambattista lavora in officina, batte il ferro incandescente. Giambattista fa il fabbro artigiano. Ha costruito dei palchetti -di pirandelliana memoria -per le mie finestre, a protezione delle piante che coltivo sui davanzali. Cedevo così alle preoccupazioni di tutti quelli che temevano potessero cadere giù. Oggi, il primo giorno dei davanzali “legali”.

Ma c’è di più. Nello squadro delle mie finestre quei palchetti sembra che ci fossero da sempre. Discretamente modellati nella forma del ferro, scorrono lungo i muri del prospetto e sono un accento di eleganza dal decoro semplice, un’aggiunta di stile con una vena di antica sensibilità. Ha avuto un bel gusto Giambattista nel disegnare i suoi ferri “ancora umani” -come li descrive lui. Davvero un lavoro fatto ad arte.

Alle finestre lo spazio vegetale si è misteriosamente trasformato: disteso qua come un prato in fiore, là come un parco proteso a mezz’aria.
L’ancoraggio artificiale accrescendo psichicamente il principio di radicamento sembra coinvolgere fino al luogo umano abitato, consentendoci di guadagnare anche un’aerea depandance sul cielo.