Privo di splendore

 

Ancora prima che facesse giorno, oggi la luce del mattino si tingeva di grigio e mescolava di nuvole, diveniva lucore interno delle cose.
Scrive Roberto Galaverni nella sua introduzione alle “Nuove letture facoltative” di Wislawa Szymborska, edite da Scheiwiller:

“Leggere, leggere semplicemente e liberamente, dentro alla calma o all’inquietudine dei giorni, leggere malgrado tutto, con passione e con attenzione (…) la lettura come esercizio della mente e dello spirito, come momento fondativo della coscienza di sé e dell’altro, come diritto alla gioia e alla libertà, alla scelta e al rifiuto, come possibilità di sentire più profondamente e perfino di assecondare lo scorrere del tempo e delle cose (…). Nelle letture della Szymborska, a monte e tutt’intorno si avvertono lo srotolarsi delle giornate, i pieni e i vuoti, il clima non soltanto interiore che presiedono a questo piccolo rito del leggere necessario come il respiro (…). Guarda, sembra dire ogni volta la Szymborska, sono qui nella mia vita e sto facendo la mia lettura, e proprio in tal modo, con questa mia vocazione così comune, pongo in atto la mia umanità.”

Cresce il vento, monta la sua urgenza nelle fughe contro gli ultimi verdi al davanzale, contro le finestre. Chiuse. Corre ancora fino ai battenti delle porte, pare che bussi —qui, proprio qui a chiamare.

bologna. 26 settembre 2012