Senza trucco.

Al centro della mia stanza è una scalinata monumentale. E’ solo un sogno, ma non ci sono angeli che a percorrerla su e giù. Più di una luce stanotte nel gelo sulle vie illuminava gli affreschi degli antichi palazzi, solitarie comete di annunci che nessuno può intendere più. Dentro gli specchi, il racconto necessario di una vita. L’eco di una risata, oscena, che avvince. Più di questo, più veritiero e straniante di tutto veniva il disco lunare, dietro la torre assorbita nel buio. Luna brillante che tuttavia non illumina, fa questa notte più densa. Più lontano e profondo questo cielo di vetro, più limpido e nero. E’ di colpo novembre.